Sondaggi elettorali, gli italiani bocciano la manovra: in calo anche il consenso di Lega e M5s
Che la luna di miele tra il governo targato M5s-Lega e gli italiani stia per finire? Gli ultimi sondaggi mostrano, per la prima volta dal momento dell’insediamento dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, un calo (leggero) nei consensi dei due partiti che formano la compagine di governo e anche un apprezzamento molto basso per le misure che l’esecutivo vuole mettere in campo, con particolare riferimento alla legge di bilancio. Fino a circa una settimana fa, tutti i sondaggi davano la Lega e il M5s ben oltre il 61%, con picchi vicini al 64% assommando i voti dei due partiti. La Lega raggiungeva o superava il 32% nelle rilevazioni di Demopolis, Ipsos e Swg. Il MoVimento 5 Stelle era sempre intorno al 30%, con rari casi sotto quella soglia.
Oggi i dati cambiano leggermente. L’ultimo sondaggio realizzato da Swg per La7 mostra una flessione di entrambi i partiti: la Lega passa dal 32% al 31% in una settimana, mentre il M5s perde 0,8 punti percentuali arrivando al 29% (rimangono nettamente staccati tutti gli altri partiti con il Pd al 17,2% e Forza Italia all’8,3%). Un altro sondaggio, realizzato da EMG Acqua, evidenzia come la Lega resti il primo partito con il 30,7%, seguito dal M5s al 29,4%. Entrambi in calo rispetto alle scorse rilevazioni. A consolare il governo c’è invece il dato sulla fiducia nei leader: Matteo Salvini è al 50%, Giuseppe Conte al 47%, Luigi Di Maio al 46%. Nettamente dietro tutti gli altri con Paolo Genitori al 25%, Giorgia Meloni al 22% e Nicola Zingaretti al 17%.
Agli italiani la manovra non piace
Se la fiducia nel governo rimane sufficiente (48% contro il 46% di chi non ha fiducia), molto meno apprezzata è la manovra che l’esecutivo sta per varare. A mostrarlo è un sondaggio realizzato da Tecnè per Tgcom24. Il giudizio sulla manovra è negativo per il 48% degli intervistati, positivo per il 40%. Andando poi nello specifico, non piace la riforma della legge Fornero (54% di giudizi negativi contro il 37% positivi), né la riforma fiscale (60% negativi e 31% positivi). Poca fiducia anche nella crescita economica (giudizio negativo per il 59% degli intervistati, positivo per il 30%) e nel reddito di cittadinanza (il 53% lo giudica negativamente, il 38% in maniera positiva).
Poche attese anche per il futuro dell’Italia nei prossimi 12 mesi: secondo il 51% degli intervistati sarà uguale a oggi, mentre per il 24% sarà peggiore. Così come sarà migliore sempre per il 24% delle persone chiamate in causa dalla rilevazione. Infine, gli italiani ritengono che la crisi economia nel nostro Paese sia ancora in corso (58%) o che comunque si sia attenuata ma non è finita (24%). C’è anche chi pensa che il peggio deve ancora venire (14%), mentre solo il 4% del campione crede che la crisi sia ormai alle spalle da qualche anno.