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Sondaggi elettorali, effetto primarie: il Pd di Zingaretti sale al 19,3 %

Se si votasse oggi il Pd di Zingaretti raggiungerebbe il 19,3% delle preferenze, ancora in crescita dell’1,1% rispetto alla settimana scorsa. La forbice tra Pd e M5S si restringe: il Movimento di Di Maio è al 23,2%, percentuale in calo dello 0,6% rispetto alla rilevazione Emg Acqua della scorsa settimana.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si fa sentire l'effetto primarie sul Partito Democratico. Secondo un sondaggio Emg Acqua realizzato il giorno dopo i gazebo, presentato questa mattina ad Agorà, se si votasse oggi il Pd raggiungerebbe il 19,3% delle preferenze, ancora in crescita dell'1,1% rispetto alla settimana scorsa. Stando alle indicazioni fornite dal campione consultato la Lega sarebbe il primo partito, seguito dal Movimento cinque stelle, che però continua a perdere consensi. Il 31,2% degli intervistati ha infatti risposto che se si votasse la loro preferenza andrebbe al il partito guidato da Salvini, che però non sarebbe in rialzo. Il 23,2% ha risposto che voterebbe per i pentastellati, percentuale in calo dello 0,6% rispetto alla rilevazione di una settimana fa. In totale le intenzioni di voto dei partiti di governo raggiungono il 54,4%. La distanza tra Pd e M5S si è accorciata ulteriormente.

In leggero calo le opposizioni di centrodestra: Forza Italia 10,7% (-0,5% rispetto a una settimana fa), Fratelli d'Italia 4,8% (-0,2%) Noi con l'Italia 0,6%. Stabili le opposizioni di centrosinistra: Piu' Europa-CD con Bonino 3,1%. Altri partiti fra cui Mdp, SI, Verdi raggiungono il 4,5% (0,5%). Potere al popolo è all'1,4%.

Analizzando l'elettorato del Pd, il 61% dei cittadini vorrebbe un partito di centrosinistra. Ma che etichetta dovrebbe avere questo partito rinnovato? Per il 30% il Pd di Zingaretti dovrebbe essere un partito di sinistra, mentre per il 6% un partito di centro. E ancora per il 74% degli elettori del Pd il principale avversario di Zingaretti è Matteo Salvini. Solo il 12% ha indicato Luigi Di Maio, mentre appena il 2% Silvio Berlusconi.

La domanda sull'8 marzo

In occasione dell'8 marzo agli intervistati è stata posta la questione del ruolo che le donne occupano in Italia, rispetto ai colleghi uomini: per il 69% degli italiani il fatto che ai vertici della politica e dell’economia ci siano pochissime donne è un’'anomalia da correggere. Percentuale che scende al 55% tra gli uomini e sale all’86% tra le donne. Il 25% degli intervistati ha risposto che non è un problema. Questa percentuale sale al 40% tra gli uomini e scende al 10% tra le donne.

Il nodo Tav per il M5S

Alla domanda "Secondo lei il Movimento dovrebbe dire ‘no' alla Tav, anche a costo di far cadere il Governo?", il 57% degli elettori del Movimento Cinque Stelle ha risposto ‘sì'. Il 38% invece ha risposto ‘no'.

La percezione del razzismo

Per il 42% degli italiani il razzismo rappresenta il sintomo del malessere del Paese. La percentuale di intervistati che ha fornito questa risposta sale al 49% tra gli elettori del Pd, scende al 16% tra quelli della Lega e al 40% nel Movimento Cinque Stelle. Per il 25% degli italiani il razzismo è usato strumentalmente contro il governo. Percentuale che sale al 62% tra gli elettori della Lega e scende al 23% tra quelli del Movimento Cinque stelle e al 3% tra quelli del Pd. Per il 16% si tratta invece di un fenomeno mediatico (15% elettori Lega; 22% elettori M5S; 14% elettori Pd) . Per il 13% è diventato un problema per l'Italia (6% elettori Lega; 11% elettori M5S; 23% elettori Pd).

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