Sondaggi elettorali, crolla M5s: minimo storico dal 2012. Boom del Pd, superato il 22%
Il sondaggio realizzato da Winpoll per il Sole 24 Ore fornisce tante novità per i principali partiti. Da segnalare non solo il netto calo della Lega, ma anche il crollo del Movimento 5 Stelle (ai minimi dal 2012) e il boom del Pd che guadagna oltre due punti percentuali. Non solo, perché continua a crescere anche Fratelli d’Italia, mentre Italia Viva e Forza Italia perdono consensi dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Partiamo dal Movimento 5 Stelle, che si ferma solamente al 12,7%: due punti in meno di ottobre e dato più basso dal maggio del 2012, prima quindi dell’affermazione dei pentastellati alle elezioni politiche del 2013.
Sondaggi elettorali, crolla la Lega e cresce il Pd
In forte calo troviamo la Lega, che perde oltre due punti percentuali e non va oltre il 31,8%. Più o meno gli stessi punti guadagnati dal Pd, che raggiunge il 22,6% e si riavvicina al Carroccio. Bene Fratelli d’Italia, che raggiunge l’11,6% e ora è a poco più di un punto di distanza dal M5s. Crolla sotto il 5% Forza Italia, che raggiunge il 4,8% dei voti. Netto calo anche per Italia Viva: il partito di Matteo Renzi si attesta al 3,8%. Più indietro troviamo Azione (in crescita) al 2,6%, poi La Sinistra al 2,3%, i Verdi all’1,8% e +Europa all’1,1%.
Sondaggi, la legge elettorale e il leader del centrodestra
La stessa rilevazione prende in considerazione l’opinione degli italiani anche su tanti altri aspetti. Si parte dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna, con la sconfitta del centrodestra e della Lega che viene ritenuta dal 65% degli elettori un caso isolato. Per quanto riguarda invece la legge elettorale, il 76% degli intervistati vorrebbe un sistema che permettesse di scegliere il candidato presidente del Consiglio, con un metodo simile a quello delle elezioni dei sindaci. Un’idea che piace soprattutto agli elettori del centrodestra, meno a quelli dei partiti di governo.
L’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, inoltre, viene considerata sbagliata – a livello strutturale – dalla maggior parte degli italiani: il 63%, infatti, ritiene che il M5s dovrebbe rimanere un partito indipendente, mentre per il 26% dovrebbe sì a un’alleanza duratura di centrosinistra. Infine, passando al centrodestra, si chiede agli intervistati chi sia il vero leader: il 52% indica Salvini, ma il vantaggio su Giorgia Meloni è ridotto (la presidente di Fdi è al 40%), mentre sono fuori dai giochi Silvio Berlusconi (5%) e Giovanni Toti (3%).