Sondaggi elettorali, con la manovra il governo perde consensi: in calo sia Lega che M5s
Una tendenza già evidenziata negli scorsi giorni viene confermata dagli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto. Un dato su tutti: sia la Lega che il MoVimento 5 Stelle sono in leggero calo. A dimostrarlo è la rilevazione effettuata da Tecné per Quarta Repubblica, la trasmissione in onda su Rete 4. E il confronto rispetto al 23 settembre non lascia interpretazioni: le forze di governo perdono consensi, probabilmente a causa della manovra che sembra non piacere – come hanno dimostrato altri sondaggi – agli italiani.
La Lega rimane la prima forza politica nel Paese, attestandosi al 30,4%. Quasi due punti percentuali in meno, però, rispetto al 23 settembre quando era al 32,2%. In leggero calo anche il MoVimento 5 Stelle che passa dal 29,2% al 28,7%. Se i primi due partiti calano di poco, gli altri riguadagnano terreno, pur rimanendo ben lontani. Così il Pd sale dal 16,9% al 17,5%. Forza Italia guadagna lo 0,3% raggiungendo l’11,2% dei consensi. Migliora anche Fratelli d’Italia: dal 3,3% al 3,6%. Rimane stabile Liberi e Uguali al 2,1%.
Tecné pone anche un’altra domanda agli intervistati e chiede se fare deficit per finanziare le riforme sia giusto o meno. Su questo interrogativo gli italiani si dividono: il 44% ritiene che sia giusto “se serve a stimolare la crescita e migliorare la qualità della vita delle persone”. Il 42% lo giudica sbagliato perché “indebolisce il Paese e rischia di fare esplodere una nuova crisi”. Il resto degli intervistati non ha invece una opinione chiara in merito.
Il Barometro politico di Demopolis
Un altro sondaggio degli ultimi giorni è quello realizzato da Demopolis che, nel suo Barometro politico, conferma in parte i dati forniti da Tecné. La Lega è sempre il primo partito con il 31,5% dei consensi, seguita dal M5s al 30%. Il Pd arriva al 17,4%, mentre nettamente più giù rispetto all’altra rilevazione è Forza Italia, che si ferma all’8,3%. Fratelli d’Italia arriva al 3,2%, mentre LeU e +Europa sono intorno al 2%. In caso di elezioni oggi l’affluenza sarebbe al 70%.
