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Sondaggi elettorali, centrodestra è coalizione più forte: continua l’ascesa di Lega e Fi

Con oltre il 34% dei voti, la coalizione di centrodestra (Fi-Lega-FdI) è, secondo gli ultimi sondaggi, la più forte, nettamente davanti al centrosinistra. M5s rimane il primo partito (26,5%) ma è in calo di un punto percentuale nell’ultima settimana. Scende anche il Pd, in crescita Lega e Forza Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le votazioni online per la scelta del candidato premier non sembrano aver giovato, in questa settimana, al MoVimento 5 Stelle: negli ultimi sette giorni, infatti, il M5s ha perso un punto nei sondaggi scendendo al 26,5%, di poco sopra al Pd – in discesa di mezzo punto – al 25%. Sono i dati che emergono dal sondaggio Index Research per PiazzaPulita. A crescere è l’unica coalizione che sembra avviarsi verso un’alleanza sempre più vicina: il centrodestra. Proprio nel giorno del Rosatellum bis, la legge elettorale che favorisce le coalizioni, l’alleanza formata da Fi-Lega-FdI supera il 34% dei consensi.

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Nel centrodestra è la Lega Nord a trarre maggiore profitto dagli ultimi giorni, guadagnando 0,3 punti percentuali e toccando il 15%. Seguita da Forza Italia, in leggera crescita, al 13,8%. Stabile FdI al 5,3%. Per un totale del 34,1% dei voti per una eventuale coalizione di centrodestra. Alternativa Popolare di Angelino Alfano si ferma al 2%, rimanendo – stando ai sondaggi di questi giorni – al di sotto della soglia di sbarramento, prevista al 3% per le liste con il nuovo testo base della legge elettorale.

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Nel centrosinistra il Pd perde 0,4 punti percentuali, scendendo al 25% e rimanendo quindi dietro al M5s. Raggiungerebbe la soglia di sbarramento Mdp, con il 3,2% dei consensi, in leggero miglioramento rispetto a una settimana fa. Fuori dal Parlamento rimarrebbe Sinistra Italiana, con il 2,4% dei voti. Insieme il centrosinistra – in caso di alleanze tra questi tre partiti – raggiungerebbe solo il 30,6% dei voti. Rimane significativo il dato sul “non voto”: il 38,1% del campione intervistato afferma che non andrebbe a votare, seppure il dato è in leggero calo rispetto alla scorsa settimana (-0,2%). Gli indecisi sono invece il 17,4% degli intervistati.

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