Sondaggi elettorali, a settembre M5s in calo del 2%. In costante ascesa il centrodestra
Nel mese di settembre lo scenario in vista delle prossime elezioni politiche che si terranno nel 2018 sembra essere completamente cambiato, almeno secondo quanto emerge dai sondaggi realizzati da Tecné per Tgcom24. Da inizio settembre alla fine del mese si registra un netto calo del MoVimento 5 Stelle che perde 2,1 punti percentuali in meno di 30 giorni e non è più il primo partito. Chi sale, secondo Tecné, è il Pd alleato con Ap: insieme hanno guadagnato lo 0,7% passando al 28,5% contro il 25,5% del M5s. Ancora più in ascesa è la coalizione di centrodestra, formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia: dal 34,1% di inizio mese sono passati all’attuale 36,4%. Scende, invece, una eventuale coalizione di sinistra tra Mdp, Si e Cp, passando dal 7,7% al 7,2%.
Tecnè ha fornito, sempre per Tgcom24, un sondaggio sulle intenzioni di voto per ogni singolo partito aggiornato al 30 settembre. Quello che emerge è innanzitutto un altissimo tasso di astensione, al 45%. Il Pd guadagna 0,2 punti percentuali nell’ultima settimana rimanendo il primo partito con il 26,4%. Seguito dal M5s al 25,5%. Sostanzialmente stabili i partiti di centrodestra con Fi al 15,9%, la Lega al 15,5% e FdI al 5%. Sopra la soglia di sbarramento c’è Mdp al 4,1%: sotto la soglia del 3% che serve per accedere ai seggi parlamentari ci sono invece Si e Ap intorno al 2%.
I dati di Tecnè vengono confermati anche da un altro sondaggio, quello realizzato da EMG Acqua per La7. Il Pd si conferma in testa al 28,1%, seguito dal M5s al 27%, entrambi in lieve calo rispetto alla settimana precedente. Scende di mezzo punto percentuale anche la Lega Nord al 13,9%, mentre in salita è Forza Italia che guadagna lo 0,5% e arriva al 13,5%. Fratelli d’Italia è stabile al 5,1%. Sotto la soglia di sbarramento, secondo il sondaggio condotto per La7, Mdp, Ap e Si, tutte intorno al 2%.
Per quanto riguarda i seggi conquistati a Montecitorio, secondo il sondaggio, il Pd ne avrebbe 202 contro i 189 del M5s, i 96 della Lega, i 95 di Forza Italia e i 35 di FdI. Sulla base di questi numeri rimane praticamente impossibile formare una coalizione in grado di governare. Il Pd non avrebbe i numeri né insieme alle sinistre né unendosi anche ad Alternativa Popolare. Al di sotto della soglia di maggioranza, alla Camera, anche il centrodestra, fermo a 226 seggi. Si avvicinerebbe, ma non a sufficienza, alla maggioranza dei seggi una eventuale coalizione di larghe intese con Pd, Fi, Ap e autonomie. Unica coalizione in grado di governare, ad oggi, sarebbe quella improbabile composta da Lega, FdI e M5s, con 320 seggi.