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Smeriglio: “Zingaretti va ringraziato per aver portato il M5S nel campo progressista ed europeista”

L’eurodeputato, eletto come indipendente nella liste del Partito Democratico, commenta così le dimissioni di Nicola Zingaretti, e aggiunge che la sinistra si dovrebbe trovare all’opposizione del governo Draghi: “È chiaro che chi ha lavorato alla nascita di questo governo lo ha fatto per dare un colpo al modello di un’alleanza tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e sinistra”.
A cura di Valerio Renzi
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Massimiliano Smeriglio, eurodeputato eletto come indipendente nelle liste del Partito Democratico, è stato a lungo una delle figure più vicine a Nicola Zingaretti, prima alla provincia di Roma poi alla Regione Lazio. Braccio sinistro dell'ex segretario del Partito Democratico, Smeriglio è stato anche il coordinatore di Piazza Grande, la campagna che ha portato il governatore della Regione Lazio a vincere le primarie con oltre un milione di voti, e che doveva prefigurare il rinnovamento del PD, con un'inedita apertura alla società civile, ai comitati, alle intelligenze che non riescono a trovare posto nel partito delle correnti. Poi "quel processo si è interrotto con l'elezione a segretario, una dinamica che aveva portato tantissimi a votare Zingaretti vedendolo come una speranza di rinnovamento". La settimana scorsa l'epilogo con le dimissioni di Nicola Zingaretti che sono state un j'accuse durissimo contro il gruppo dirigente del partito.

"Le parole che ha usato Nicola Zingaretti non hanno nulla a che fare con una dimensione personale – sostiene Smeriglio che l'ormai ex segretario lo conosce bene – Ma rappresentano una dimensione tutta politica, sono una denuncia dettagliata di alcune modalità di discussione e fare politica che sono proprie del Partito Democratico, e che meriterebbero un approfondimento da parte dal gruppo dirigente nazionale".

Ma il problema secondo Smeriglio non è la mancanza di coraggio che qualcuno rimprovera oggi a Zingaretti, ma "la meccanica stessa di come funziona il Partito Democratico", che alla fine "non permette il dispiegamento del medio e lungo periodo di un lavoro di trasformazione, anzi Nicola ha fatto già più di quello che gli avrebbero voluto permettere" E per capirlo basta vedere quanto sono durati tutti segretari del PD.

Eppure un grande merito andrebbe riconosciuto a Nicola Zingaretti da parte di tutti quelli che per anni hanno gridato con orrore all'avanzata del ‘populismo', l'aver condotto il Movimento 5 Stelle in un campo progressista ed europeista, espungendo le pulsioni sovraniste, nel tentativo di ricostruire un bipolarismo lungo l'asse destra di sinistra. Da questo punto di vista secondo l'eurodeputato le dimissioni di Zingaretti sarebbero l'esito non solo delle dinamiche interne, ma soprattutto della nascita del governo Draghi. Insomma, anche se i passi falsi non sono mancati, a cominciare dalla gestione della presenza femminile nel governo, le dimissioni sarebbero l'esito dell'aggressione di chi, fuori e dentro il PD, ha cercato un nuovo equilibrio politico che riportasse il PD verso il centro.

"È chiaro che chi ha lavorato alla nascita di questo governo lo ha fatto per dare un colpo al modello di un'alleanza tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e sinistra che pur con tutte le difficoltà ha guidato il paese in uno dei suoi momenti più difficili. – argomenta – Le classi dirigenti, le élite economiche, non hanno mai sopportato di vedere i ‘descamisados' del Movimento 5 Stelle al governo: quello in atto è una vera operazione di restaurazione. Si tratta di un'offensiva contro l'ipotesi di un'alleanza progressista che non a caso sta avendo ripercussioni interne sia sul Movimento 5 Stelle che sul Partito Democratico".

E la sinistra? Per Massimiliano Smeriglio, che alla costruzione di un nuovo polo ecologista e per la giustizia sociale sta lavorando da mesi, deve trovare il suo posto all'opposizione lavorando da subito ovunque possibile riproporre lo schema di alleanza con PD e M5S. "L'onda di conformismo attorno al governo Draghi è impressionante, invece dobbiamo essere consapevoli che un'opposizione di sinistra è necessaria. – scandisce – Un'opposizione vera, che non sia ideologica ma che stia sui temi, che sia fuori dalla melassa del ‘governo di tutti'. Sinistra Italiana e Nicola Fratoianni meritano una medaglia per aver mantenuto un punto: esiste una sinistra che dice la sua senza partecipare a questo coro unanime. Nei prossimi mesi conosceremo nuovi smottamenti politici, e questa scelta sarà un seme che darà i suoi frutti".

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