Smart working, dopo il 30 settembre cambiano le regole per fragili e genitori di under 14: le novità
Dopo il 30 settembre 2023, ancora una volta cambieranno le regole per quanto riguarda lo smart working agevolato. Infatti, l'ultimo intervento del governo Meloni sul tema aveva prorogato la possibilità di lavoro da remoto agevolato per alcune categorie fino al 31 dicembre, e per altre fino al 30 settembre. Con l'avvicinarsi della scadenza, sembra improbabile che ci saranno nuovi rinnovi. Ecco come cambieranno le cose, quindi, per le due categorie coinvolte: i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14.
Cosa cambia dopo il 30 settembre 2023 per lo smart working
Il 30 settembre scadrà il diritto allo smart working agevolato per i cosiddetti lavoratori fragili, sia nel settore privato che nel pubblico. L'ultimo rinnovo era arrivato con una modifica al decreto Lavoro, a fine giugno. Dopo il 30 settembre, però, la norma non avrà più effetto e si tornerà alle regole precedenti.
Le due categorie coinvolte nell'agevolazione, anche se con delle differenze a seconda del settore in cui lavorano, sono due: i genitori che hanno uno o più figli con meno di 14 anni di età (che però, se lavorano nel pubblico, hanno perso da tempo il diritto all'agevolazione), e i lavoratori fragili. Per "fragili" si intendono quei dipendenti che hanno una "marcata compromissione della risposta immunitaria", come spiegato in un apposito decreto nel 2022, oppure rispetta altri criteri sanitari.
Va ricordato che si parla esclusivamente di smart working agevolato. Sarà sempre possibile chiedere al proprio datore di lavoro la possibilità di utilizzare il lavoro da remoto, ma fino al 30 settembre ci sarà l'obbligo a concederlo – entro certi limiti – con una procedura semplificata, mentre dopo non sarà più così. Resteranno solamente gli accordi individuali con il datore di lavoro, secondo le regole interne dell'azienda o dell'amministrazione pubblica in questione.
Chi potrà mantenere lo smart working agevolato fino al 31 dicembre 2023
C'è però un'eccezione: per due categorie in particolare, il governo ha già previsto che il lavoro agile sia un diritto con procedura agevolata fino al 31 dicembre 2023. La prima comprende i genitori under 14 che lavorano nel settore privato, a condizione che l'altro genitore nel nucleo familiare non riceva forme di sostegno al reddito (se la sua attività lavorativa è stata sospesa o è cessata) e non sia disoccupato. In questo caso, comunque, la richiesta si potrà fare solo se la mansione è compatibile con lo smart working.
La seconda categoria che potrà ancora utilizzare lo smart working agevolato fino al 31 dicembre 2023 sono i lavoratori dipendenti che – secondo le valutazioni del medico competente – sono più esposti a essere contagiati dal coronavirus Sars-cov-2. Questo può derivare dalla loro età, da patologie pregresse o anche da una situazione di immunodeficienza. Per questi lavoratori, il datore sarà tenuto anche a cambiare mansione (a parità di stipendio e senza demansionamenti) se necessario per concedere il lavoro da remoto.