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Slitta l’approvazione definitiva della legge sul Ripristino della Natura, esultano Lega e FdI

L’ok finale alla legge sul ripristino della natura è slittato a data da destinarsi. “Le politiche ideologiche di questa Commissione europea devono fare i conti con la realtà”, commenta la Lega. “Ci auguriamo che non se parli più e si torni a un approccio meno ideologico e più realistico sull’ambiente”, aggiunge Fdi.
A cura di Annalisa Girardi
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Il via libera definitivo alla legge sul ripristino della natura, già approvata al Parlamento europeo, è slittato a data da destinarsi. Durante il vertice del Consiglio europeo, la presidenza di turno belga ha preso atto dell'assenza di una maggioranza qualificato a sostegno dell'accordo raggiunto, decidendo di ritirare il punto senza discussione alla riunione degli ambasciatori al Coreper e di non inserirlo nell'agenda di quella dei ministri dell'Ambiente dell'Ue, in programma lunedì. Le agenzie di stampa citano una fonte che stava seguendo il dossier, secondo cui "il testo verrà riproposto a tempo debito", anche se ancora non ci sono date fissate o scadenze. Nel frattempo, però, le forze politiche che si erano opposte alla legge nell'Eurocamera, esultano.

"Il rinvio dell’approvazione definitiva delle legge sul Ripristino della natura è un’ottima notizia. Nonostante uno dei provvedimenti più ideologici del commissario Timmermans, che partiva dal presupposto che gli esseri umani sono dannosi per la natura e per questo da essa vanno espulsi, avesse avuto il sostegno del Parlamento europeo, oggi la presidenza belga del Consiglio Ue ha deciso di far slittare a data da destinarsi l’approvazione definitiva del provvedimento poiché è mancata la maggioranza qualificata", hanno scritto in una nota il co-presidente del gruppo ECR (Conservatori e Riformisti) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, e il capo delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza. Per poi aggiungere: "Ci auguriamo che a questo punto, essendo chiaro non c’è il consenso, non se ne parli più per tutta la legislatura e si possa finalmente tornare ad avere un approccio meno ideologico e più realistico su tutte le tematiche ambientali".

Anche la Lega non ha accolto positivamente la notizia: "Ancora una volta, le politiche ideologiche di questa Commissione europea devono fare i conti con la realtà. Il rinvio dell’approvazione definitiva della legge sul ripristino della natura, uno dei capisaldi dell’estremismo green di Timmermans e von der Leyen, conferma tutte le critiche espresse dalla Lega, che fin dal giorno si è opposta al provvedimento. Il fatto che molti Paesi condividano le perplessità su una legge che penalizza aziende, lavoratori e famiglie, dimostra che le nostre osservazioni erano motivate e di buonsenso", si legge in una nota firmata dalla delegazione del partito al Parlamento europeo. Che poi conclude: "Un altro segnale importante, un’altra battuta d’arresto per questa Commissione: serve un cambio di rotta in Ue, un’altra maggioranza, un’altra Commissione, con più concretezza e meno ideologia".

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