Slitta la sentenza sul sequestro dei 49 milioni della Lega. Il Carroccio: “Soldi in cassa sono frutto di donazioni”
La decisione definitiva sul sequestro dei conti correnti della Lega Nord in relazione alla condanna per truffa sui rimborsi elettorali comminata all'ex segretario Umberto Bossi e all'ex tesoriere Francesco Belsito potrebbe arrivare nella giornata di domani. Il legale del Carroccio, l'avvocato Giovanni Ponti, ha spiegato che la decisione potrebbe slittare a domani perché i giudici si sono riservati di decidere. Al momento sarebbe stati sequestrati circa 3 milioni di euro dei 49 totali contestati.
Nel frattempo, la Lega ha compiuto una contromossa e, per evitare il sequestro dei conti, ha presentato una lista composta da nomi di cittadini che hanno dato un contributo alle casse del partito per dimostrare che i soldi a disposizione attualmente non sono frutto di un finanziamento pubblico ma di donazioni private erogate alla nuova Lega: "Abbiamo depositato una consulenza per dimostrare che i soldi che la Lega ha in cassa ora sono contributi di eletti, donazioni di elettori e del 2 per mille della dichiarazione dei redditi. Sono somme non solo lecite ma che hanno anche un fine costituzionale: consentono al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese", ha detto l'avvocato Ponti. "Affermare che sono profitto del reato è un non senso giuridico, ma ci rimettiamo alla decisione del tribunale".
Era stata la Corte di Cassazione a rinviare il caso al Tribunale del Riesame: nell'aprile scorso, dopo avere accolto la richiesta della Procura di poter sequestrare fondi della Lega, oltre a quelli già trovati, la Cassazione ha chiesto ai giudici del Riesame di decidere se dare il via libera alla procura oppure se accogliere la tesi dei difensori del Carroccio che, contro il sequestro, faranno valere anche la sentenza della Corte di Strasburgo sull'ecomostro di Punta Perotti che condannò l'Italia per aver proceduto alla confisca dei terreni dove venne edificato il complesso senza una precedente condanna dei responsabili.
Come spiega Repubbica, "un altro problema sorge sulla esecutività del provvedimento del Riesame: una parte della giurisprudenza lo ritiene immediatamente esecutivo, mentre altra parte no. A inizio luglio la Cassazione aveva depositato le motivazioni secondo le quali la Gdf può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso ormai un anno fa, senza necessità di un nuovo provvedimento anche per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. È stato sottolineato, soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto ‘per una impossibilità transitoria o reversibile', e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte ‘altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento'".