Slitta il ddl anti-corruzione. Il Ministro Severino: “Non è un rallentamento”
Mentre la Corte dei conti suonava l'allarme su illegalità, corruzione e malaffare, il Ministro della giustizia Paola Severino faceva sapere che sul disegno di legge anti-corruzione, calendarizzato inizialmente il 27 febbraio, "è stato chiesto uno spostamento molto contenuto nel tempo". Per la Severino, però, non si tratta di un rallentamento dei lavori, anzi "partire qualche settimana dopo, con il piede giusto e con un testo che possa soddisfare le esigenze di completamento della materia potrà invece far accadere il contrario". La dilatazione dei tempi, spiega il Ministro è anche dovuta all'ingorgo istituzionale "che mi ha portato nelle ultime settimane a un ping pong tra Senato e Camera".
Non buttare il lavoro del Parlamento- Il Guardasigilli ha sottolineato che occorre del tempo per studiare bene la materia ed analizzare la gran quantità di emendamenti che le forze politiche hanno proposto al testo. In questo momento, al fine di portare un contributo costruttivo, risulta necessario "approfondire l'argomento e fare verifiche su uno dei punti più delicati e più importanti in materia di delitti contro la Pubblica amministrazione. Anche per questo occorrerà capire in che modo l'esecutivo potrà dare il proprio apporto a un provvedimento per il quale la stessa Severino ha escluso il ricorso alla decretazione. L'obiettivo resta quello di rispettare il lavoro parlamentare, cercando di non buttare via "il grande lavoro fatto fino ad ora". Il Ministro ha infine dichiarato che è interesse del governo produrre "il massimo sforzo per una riforma in linea con la normativa Ue e per la tutela di valori e interessi fondamentali".
L'Idv chiede certezze- L'Italia dei Valori, da sempre molto sensibile al tema della corruzione, vuole vederci chiaro. Massimo Donadi, capogruppo del partito alla Camera, vuole sapere se è intenzione dell'esecutivo "chiedere la calendarizzazione del provvedimento in aula in una data certa, in modo che i lavori di commissione vadano avanti celermente" e se intende modificare il testo accogliendo gli emendamenti che inaspriscano le sanzioni, o muoversi sulla scia del precedente governo, "contrario a qualsiasi emendamento alla parte penale". L'Idv richiama poi l'attenzione sugli aspetti non solo di legalità, ma anche economici legati all'immediata approvazione del provvedimento.