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Slitta ancora udienza del processo per diffamazione a Saviano: Salvini non si presenta in Tribunale

È prevista il prossimo 10 luglio l’udienza del processo che vede imputato lo scrittore Roberto Saviano per l’accusa di diffamazione per alcuni post sui social riferiti a Matteo Salvini. Il giornalista: “È evidente che Salvini stia scappando”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Slitta al 10 luglio l'udienza davanti al Tribunale monocratico di Roma del processo che vede imputato il giornalista Roberto Saviano per diffamazione, per via di alcuni post sui social riferiti al leader della Lega Matteo Salvini. Il processo oggi è durato pochi minuti ed è stato rinviato.

Oggi era prevista l'audizione in Aula del ministro dei Trasporti e vicepremier, parte offesa nel procedimento, che però ha presentato una dichiarazione di impedimento a comparire e il giudice ha rinviato il processo alla prossima estate per ascoltare Salvini e altri testi. I post, oggetto del capo di imputazione in cui si contesta di aver offeso la reputazione del leader leghista, risalgono al giugno 2018 e in uno di questi Salvini era definito ‘ministro della ‘mala vita'.

"È evidente che Salvini stia scappando – ha detto lo scrittore e giornalista Saviano uscendo dall'aula al termine dell'udienza – Mi sta portando a processo da 5 anni. Le sue sono querele fatte per intimidire, mandare messaggi: un'azione preventiva contro chi reputa suoi nemici. Oggi ha mandato una dichiarazione in cui spiega che doveva presenziare una riunione in videocollegamento, dimenticando che lo poteva fare da Roma, e per un pranzo di beneficenza a Milano". 

Una situazione analoga si era già verificata in passato, il 1 giugno 2023: anche in quel caso Salvini era atteso in Aula per testimoniare, ma non si era presentato. E Saviano aveva commentato così la sua assenza: "La prossima udienza è stata fissata per il 7 dicembre 2023, con largo anticipo: Salvini ci sarà? Ne dubito". E in effetti oggi Salvini non si è visto in Tribunale.

Tutta la vicenda nasce da un post di Salvini dell'aprile del 2019, in cui, da ministro dell'Interno, il leader della Lega annunciava il recupero di un barcone dei migranti da parte della Guardia Costiera Libica, twittando così: "I famosi 20 che ‘stavano affondando' sono stati prontamente salvati dalla Guardia Costiera Libica e riportati a terra. Molto bene". Il tweet era accompagnato da una foto, che ritraeva alcuni migranti con le braccia alzate, alcuni con addosso un giubbotto arancione da salvataggio. Ma la foto in realtà era stata scattata nell'estate precedente, poco prima di un salvataggio portato a termine da una Ong. Saviano aveva allora smascherato la narrazione di Salvini, pubblicando messaggio sui social: "Ancora menzogne dal Ministro Della MalaVita. La foto nel tweet di Salvini ritrae migranti soccorsi dalla Aquarius. Nessun migrante accoglierà la Guardia costiera libica sbracciandosi, mai. Salvini vi ha invece mostrato la gioia con cui accolgono le Ong che salvano vite. Ebbravo!".

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