Slitta ancora l’abolizione dei vitalizi. M5S: “Privilegio medievale, il Pd continua a rinviare”
L'abolizione dei cosiddetti vitalizi parlamentari potrebbe saltare, o quantomeno slittare all'autunno. Inizialmente calendarizzata per il 31 maggio scorso, nonostante il raggiungimento di un accordo trasversale tra le varie forze politiche di maggioranza e opposizione la discussione parlamentare sul disegno di legge a firma del dem Matteo Richetti è stata in seguito posticipata di un mese, alla fine di giugno, e poi, a quanto pare, definitivamente accantonata. Già settimane fa il Movimento 5 Stelle denunciò lo slittamento della discussione in Aula, slittamento causato dalla necessità di approvare il prima possibile la nuova legge elettorale. Erano i giorni convulsi dell'asse composto da Pd-M5s-Forza Italia e Lega Nord, in ballo non solo l'approvazione della riforma ma anche e soprattutto l'ipotesi di voto anticipato.
Nonostante tutto, si decise posticipare la discussione di numerosi provvedimenti per far spazio alla prioritaria approvazione della legge elettorale, approvazione fallita alla prima votazione in Aula. Scomparsa la priorità, però, la discussione per l'approvazione del disegno di legge Richetti è stata via via posticipata e, infine, accantonata. "Poche ore fa si è conclusa la conferenza dei capigruppo alla Camera, ovvero l'incontro in cui si decidono le leggi da mandare in Aula e si calendarizzano i provvedimenti. Arrivato il calendario, io ho trovato la legge Richetti nella settimana che va dal 20 giugno in poi in uno degli ultimi punti, il che significa che il Pd non la vuole portare in Aula. Prima della Legge Richetti c'è una proposta incredibile: niente contro l'Umbria Jazz Festival, ma prima dell'abolizione dei vitalizi c'è una legge sull'Umbria Jazz Festival, la cui relatrice è Anna Ascani del PD. Questa vicenda grida davvero vendetta, perché è un'ingiustizia di fronte a tutti gli italiani che non hanno diritto a un vitalizio così lungo in cambio di pochi anni di lavoro. Abbiamo chiesto in tutti i modi lo spostamento della proposta, anticipandone la calendarizzazione, ma è stato bocciato. Il Pd bara, è sempre un partito, purtroppo, truffa, su queste cose qua e Rosato, il capogruppo, guardandolo negli occhi ho capito che non aveva alcuna intenzione di portare la legge Richetti in Aula", spiegò l'onorevole Fico in conferenza stampa lo scorso primo giugno.
Nel corso della conferenza stampa odierna, gli onorevoli pentastellati Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro hanno denunciato l'ennesimo slittamento del provvedimento: "Nel maggio del 2017 il capogruppo Pd Ettore Rosato ha pubblicamente promesso alle Iene che avrebbe calendarizzato la proposta ed effettivamente dopo 4 anni di rinvii e voti contrari, avrebbe dovuto essere discussa in Aula lo scorso 31 maggio. Quel giorno, però, incorre la sospensione dei lavori parlamentari per votare la legge elettorale e un provvedimento sull'Umbria Jazz Festival. Rinviata al 20 giugno. Arrivati a ridosso della storica votazione, il Pd, invece, si inventa un altro stratagemma e richiede una relazione tecnica alla Ragioneria di Stato. Questa relazione tecnica, però, non arriva. Quindi siamo in una situazione in cui, dopo 4 anni e 4 mesi di legislatura, non siamo in grado di discutere l'abolizione dei vitalizi perché manca una relazione tecnica, che dovrebbe fornire lo stesso Partito Democratico attraverso il suo governo. Siamo di fronte alla saga dell'assurdo, saga che potremmo chiamare ‘il Pd alla ricerca della scusa perfetta'. Continuano a rinviare per non arrivare alla votazione in Aula".
Nel tentativo di uscire dall'impasse, dunque, il Movimento 5 Stelle ha oggi annunciato di avere l'intenzione di presentarsi alla Ragioneria di Stato per prendere visione di questa "fantomatica relazione" e capire che fine abbia fatto. "Poi, a fine luglio, tra poche settimane, si discuterà il bilancio della Camera e il bilancio del Senato e proveremo a far saltare sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la pensione che maturerà il prossimo 15 settembre. Entro la fine della legislatura noi riusciremo a far approvare il taglio dei vitalizi".
L'elenco dei parlamentari che percepiscono i vitalizi più alti
Nel corso della conferenza stampa alla Camera, Luigi Di Maio ha diffuso un lungo elenco composto dai nomi di ex parlamentari che percepiscono ancora il vecchio vitalizio ante-riforma Monti, ovvero calcolato con il metodo retributivo e dunque di importo decisamente maggiore rispetto a quanto materialmente versato dal parlamentare nel corso della sua carriera politica.
- Clemente Mastella 6939 euro al mese
- Luciano Violante 5878 euro al mese
- Antonio Bassolino 2998 euro al mese
- Claudio Scajola 4404 euro al mese
- Carlo Taormina 2150 euro al mese
- Amedeo Laboccetta 1593 euro al mese
- Vittorio Sgarbi 4943 euro al mese
- Ilona Staller 2231 euro al mese
- Ombretta Colli 3460 euro al mese
- Eugenio Scalfari 2969 euro al mese
- Fabrizio Del Noce 2962 euro al mese
- Gianni Rivera 5200 euro al mese
Tra i vari nomi elencati dal vicepresidente della Camera appariva anche quello di Luca Boneschi, avvocato noto per aver maturato il proprio vitalizio parlamentare da 3108 euro al mese con un solo giorno di legislatura alle spalle. Proclamato eletto il 12 maggio 1982 in sostituzione del dimissionario Marcello Crivellini, presentò le proprie dimissioni dall'incarico, accettate dall'aula, il giorno successivo. Boneschi, però, non percepisce più il vitalizio da oltre 3000 euro perché è morto nell'ottobre del 2016.
La proposta Richetti
Che cosa prevede la proposta di legge avanzata dal deputato dem Matteo Richetti prevede la creazione di un nuovo sistema pensionistico parlamentare interamente contributivo, sistema dedicato non solo agli attuali e futuri parlamentari, ma anche e soprattutto a quelli cessati dal mandato che al momento percepiscono ancora i vecchi assegni vitalizi ante-2011, estendendo l'ambito di applicazione anche ai trattamenti pensionistici dei consiglieri regionali. Per tutti i parlamentari sarà istituito un apposito fondo di gestione separata presso l'Inps.