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Siri, Conte: “Non mi turbano Lega e M5S, se gli toglierò la carica decisione sarà definitiva”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha risposto da Pechino al capo politico del M5S Luigi Di Maio, che ha richiesto il suo intervento per far dimettere il sottosegretario leghista Siri: “C’è un aspetto molto importante: se mi dovessi convincere di questa soluzione non ci saranno alternative”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ieri ho parlato con Siri, gli ho detto che partivo per la Cina e non potevamo vederci. Mi sono scusato, perché c'è anche l'aspetto umano, una persona che attende di incontrare il suo presidente e gli deve spiegazioni che il presidente vuole ricevere", ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza a Pechino. "C'è una dimensione umana che non trascurerei. È ovvio però che quando riassumerò la posizione del governo rispetto a questa posizione la considerazione umana verrà tenuta da conto ma non potrà essere determinante. C'è un percorso di razionalità".

I cronisti gli hanno domandato se avrà i poteri per togliere la carica di sottosegretario ad Armando Siri, indagato per corruzione, nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti, che si intreccia anche con la vicenda del faccendiere Paolo Arata, vicino all'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri, che ha rapporti con Cosa Nostra: "C'è un aspetto molto importante: se mi dovessi convincere di questa soluzione non ci saranno alternative. Ho il potere? Lo vedremo, a tempo debito", ha sottolineato il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aggiunto poi di non essere preoccupato dagli interessi contrapposti di Lega e M5S e di non sentire il peso delle pressioni: "Non mi sento condizionato, francamente. Ho letto le posizioni delle due forze politiche, che sono abbastanza note. Non mi sento condizionato perché la mia linea è sempre quella, anticipata e poi esplicitata: mi è molto chiara, nessun condizionamento mi può turbare o dar pensiero" nella decisione eventuale di far fare un passo indietro al sottosegretario leghista. Il vicepremier Luigi Di Maio, attraverso un'intervista sul Corriere della Sera pubblicata oggi, si è detto sicuro che il premier Conte interverrà, anche con un decreto: "Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. A Siri abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada. Parliamo tanto di lotta ai delinquenti e quando un politico è indagato per corruzione stiamo zitti? Non funziona così. Certo che Conte dovrebbe spingerlo alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro". 

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