Sindacati in piazza con l’ombra dello sciopero generale, Landini: “Dal governo solo propaganda”
Nuova giornata di mobilitazione nazionale per Cgil, Cisl e Uil, contro le politiche sul lavoro decise dal governo. Oggi i sindacati sono a Milano, dove è partito questa mattina un breve corteo diretto all'Arco della Pace. In testa il segretario della Cgil: "Andremo avanti fino a quando non otterremo quello che vogliamo", dice Maurizio Landini mentre dal corteo qualcuno chiede lo sciopero generale. Il governo "sbaglia e fa solo propaganda – insiste il sindacalista – Siccome loro dicono che sono quelli nuovi, se lo sono davvero cambino le cose sbagliate che ci sono e discutano con il sindacato, che ascoltino quello che oggi gli dicono i giovani, le donne, il paese". Secondo Landini "non lo stanno facendo".
"Il livello di precarietà che c'è nel nostro paese non c'è in nessun altro paese europeo – continua Landini – Proprio ieri hanno parlato di denatalità, ma una delle ragioni vere della denatalità è proprio il fatto che non c'è lavoro per le donne, e che c'è una precarietà che dà incertezza nel futuro delle persone". E aggiunge: "Vogliamo cambiare un modello sociale ed economico folle e vogliamo rimettere al centro non il mercato, il profitto e la rendita, ma vogliamo mettere al centro la persona". Il segretario della Cgil insiste: "Vogliamo mettere al centro il diritto dei giovani e delle donne di potersi realizzare e di poter essere persone libere e autonome perché hanno un lavoro e, con dignità, partecipano alla vita di questo paese, cosa che oggi non è possibile fare".
"Lo sciopero generale è uno strumento, non un obiettivo – spiega il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri – Noi adesso dobbiamo parlare con le nostre persone che mi pare stiano riempiendo le piazze, ascoltarle, spiegare loro cosa stiamo facendo e costruire il consenso sulle nostre proposte". Per fare lo sciopero generale "c'è tempo e noi fra l'altro pensiamo di dare più fastidio con le mobilitazioni che riescono a fare parlare questo paese. Lo sciopero sarebbe la vittoria di un giorno".