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Silvio furioso mette alla porta il senatore cosentiniano D’Anna

Una riunione tesissima nel quartier generale di Fi, con Berlusconi che ha letteralmente messo alla porta il cosentiniano…
A cura di Carlo Tarallo
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Furioso come non si era mai visto. Silvio Berlusconi ha riunito i suoi parlamentari nella sede di Forza Italia per fare il punto sulle riforme. Un’ora appena di riunione, il leader di FI ha ribadito che il patto con Matteo Renzi sulle riforme istituzionali va avanti. Un incontro -monologo, che ha fatto registrare, stando a spifferi attendibilissimi, un solo momento di grande tensione. E’ stato quando il senatore di Gal Vincenzo D’Anna, campano, eletto con Forza Italia, ha chiesto di intervenire. E Silvio è sbottato clamorosamente. “Tu – avrebbe detto Berlusconi rivolto al cosentiniano-fittiano D’Anna – parli e agisci solo in funzione delle tue beghe territoriali e delle tue mire personali. Se non sei d’accordo con la linea del partito, quella è la porta. Vattene con Alfano”. E nella sala è calato il gelo.

Le malignità di D’Anna su Francesca Pascale – D’Anna è un irriducibile avversario di Silvio Berlusconi, soprattutto da quando il partito in Campania è stato affidato all’attuale coordinatore regionale Domenico De Siano. Molte volte D’Anna ha affidato ai media le sue critiche, quasi sempre velenosissime, rivolte a Berlusconi, al partito e soprattutto alla fidanzata del leader, Francesca Pascale. Una escalation di attacchi che ha fatto perdere la pazienza a Berlusconi, che oggi ha affrontato direttamente il senatore casertano. Proprio nel giorno del 29esimo compleanno di Francesca, più volte bersaglio di commenti sarcastici e non certo amichevoli da parte del senatore del Gal.

Insomma, è stato questo l’unico momento di tensione della riunione, per il resto filata liscia. Dopo una introduzione di Denis Verdini, è toccato a Berlusconi difendere la scelta delle riforme insieme al Pd, promettendo al tempo stesso una opposizione spietata al governo sui temi economici: il dossier è stato affidato al capogruppo alla Camera Renato Brunetta. “Unità del partito” è stato il ritornello ripetuto da Berlusconi, mentre sul rinvio a giudizio di Denis Verdini non si sono registrate particolari reazioni.

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