Un mese esatto alle elezioni Europee del prossimo 25 maggio, e per Forza Italia si profila un lungo calvario. Mentre Silvio Berlusconi è impegnato a districarsi tra l’affidamento ai servizi sociali e una campagna elettorale che verrà condotta per forza di cose col silenziatore (non si può sparare contro Matteo Renzi e quindi l’opposizione al governo è tutta affidata a Beppe Grillo) nelle varie circoscrizioni il voto verrà analizzato col bilancino e interpretato come una sorta di “primarie” per stabilire chi ha il predominio all’interno del partito nelle varie zone d’Italia.
Verdini punta tutto su Fitto per mettere le mani sul partito – E la “vecchia guardia”, quella che fa capo a Denis Verdini, è pronta a far pesare un minuto dopo l’apertura delle urne il risultato dei candidati “di apparato”. Un esempio? Nella circoscrizione Sud è già guerra totale. Tutti contro tutti. Tranne uno: Raffaele Fitto. Il capolista, bandiera dei verdiniani di tutta Italia, ha il sostegno di quasi tutto il partito non solo, come è ovvio, nella “sua” Puglia, ma anche in Campania, regione determinante come nessun’altra nella circoscrizione meridionale.
Apparato? Anche i Club votano il capolista – Lo voteranno in massa, ad esempio, i “dissidenti” di Forza Campania, legati a Denis Verdini; lo voterà Stefano Caldoro, lo voterà Mara Carfagna. “Il capolista si vota!”: questa la parola d’ordine che circola negli ambienti azzurri. Il paradosso dei paradossi? Fitto, alla faccia della candidatura “di apparato”, ha anche il sostegno del Club Forza Silvio Napoli (quello dei manifesti funebri dedicati a De Magistris). Insomma, si prevede un boom di consensi, ed è già pronto l’algoritmo più indigesto per Berlusconi e i sostenitori del “rinnovamento”. “Si farà la percentuale dei voti ottenuti da Fitto e da Giovanni Toti nelle rispettive circoscrizioni rispetto al totale dei voti di lista, e si vedrà chi ha la cifra più alta”: è questo il risultato più atteso tra gli addetti ai lavori. E non mancano agguati, trabocchetti e tranelli.
Silvio vuole Mastella in Europa: Cesaro’s in campo? – Al Sud, ad esempio, prende sempre più consistenza la voce di una amichevole “attenzione” di Silvio Berlusconi per Clemente Mastella. L’eurodeputato uscente e sua moglie Sandra, infatti, godono di una ottima considerazione tra Arcore e Palazzo Grazioli. Non è escluso un “aiutino” all’amico Clemente, ordinato direttamente dal Capo, magari nelle ultime due settimane di campagna. Un aiutino che finirebbe per danneggiare gli altri candidati “forti” come ad esempio Fulvio Martusciello. Uno spiffero condito da alcuni aneddoti interessanti.
Si racconta, ad esempio, di un faccia a faccia romano, abbastanza brusco, tra Antonio Martusciello e Cosimo Sibilia. Martusciello avrebbe chiesto a Sibilia, “uomo forte” di Forza Italia nell’avellinese, se intendesse aiutare il fratello Fulvio nella campagna elettorale. La risposta di Sibilia? Un secco “no, voto per Fitto” accompagnato da una serie di considerazioni tutt’altro che lusinghiere nei confronti di Martusciello junior, candidato obbligato a vincere per non finire definitivamente in soffitta.
Cesaro vs Martusciello? Clemente aspetta e spera – Ed è proprio sul capo di Fulvio Martusciello che si addensano nuvole nere. Nuvole che hanno la forma di Luigi & Armando Cesaro, veri “dominus” del partito in Campania. I Cesaro’s, sottolineano i maligni, con Martusciello non si sono mai “presi” fino in fondo. Ed ecco che Luigi e Armando potrebbero dirottare una parte dei consensi verso Mastella! Fantapolitica? Macchè. I segnali ci sono, e non è difficile interpretarli.
“Fulvio ha già i suoi voti, inutile dargli una mano”: è questa la tiritera che non fa dormire sonni tranquilli all’assessore regionale così caro a Stefano Caldoro. Il cronista la sente ripetere a Avellino, a Napoli, a Caserta. “Ha già i suoi voti”: tradotto, se la veda da solo. E anche tra i colleghi in consiglio regionale le cose non vanno bene. In tanti mostrano un certo risentimento per il fatto che l’ex capogruppo Pdl sia tra i pochissimi scampati alla tagliola delle inchieste sui rimborsi ai gruppi. Invidia? E chi lo sa.
Quello che si sa è che, al di là del risultato complessivo di Forza Italia, il giorno dopo le urne disegneranno la mappa delle forze in campo all’interno del partito. E da questa mappa dipenderà il futuro stesso del centrodestra italiano….