Silvio Berlusconi non è più il Presidente del Consiglio. Dopo un breve ma intenso colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il Cavaliere ha rassegnato le dimissioni, come del resto aveva annunciato all'indomani del primo voto sul rendiconto di bilancio alla Camera dei Deputati. Un riscontro che aveva evidenziato come il Governo Berlusconi IV non possedesse più i numeri per andare avanti, a causa di defezioni ed abbandoni tra i banchi del Popolo della Libertà (mentre la pattuglia leghista non ha mai fatto mancare l'appoggio garantito all'inizio della legislatura).
Insomma, un atto obbligato e giunto al termine di una giornata intensa ed impegnativa, caratterizzata dall'approvazione alla Camera della legge di stabilità (contenente le misure fortemente volute dall'Unione Europea) e da un lungo pranzo di lavoro con Mario Monti, che con ogni probabilità gia domani sera potrebbe ricevere l'incarico di formare un nuovo Governo.
Restano in ogni caso ancora molti nodi da sciogliere, in particolare per quel che riguarda la costituzione dell'esecutivo, che Monti sembra intenzionato a costituire facendo ricorso esclusivamente a figure di alto spessore "tecnico" e non provenienti dal mondo della politica.
In definitiva, questa giornata sarà comunque ricordata come l'ultima di Silvio Berlusconi alla guida del Paese, anche in virtù della decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni politiche manifestata qualche giorno fa ai suoi fedelissimi. Si chiude così una lunga avventura cominciata dopo la vittoria elettorale del 1994 e proseguita tra alti e bassi con 4 mandati come capo del Governo.