Silvio Berlusconi lascia il San Raffaele, le dimissioni dopo 45 giorni di ricovero
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato dallo scorso 5 aprile per un'infezione polmonare, in un quadro di una leucemia mielomonocitica cronica.
Davanti alla struttura sanitaria si è raccolta una folla di curiosi, cronisti e operatori tv assiepati fuori dal civico 60 di via Olgettina, per assistere all'uscita dell'ex premier. Uscendo, Berlusconi ha salutato con la mano dall'auto.
Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi
Le condizioni di salute in costante miglioramento nelle ultime settimane hanno reso possibili le dimissioni dell'ex presidente del Consiglio 86enne, dopo 45 giorni di degenza, prima in terapia intensiva – in tutto 12 giorni – poi, dallo scorso 15 aprile, in regime di degenza ordinaria, nel reparto del Padiglione Q. Al suo fianco è sempre rimasta la compagna Marta Fascina, mentre i figli e gli amici di una vita si sono avvicendati per fargli visita praticamente tutti i giorni. Anche la presidente del Consiglio Meloni e il segretario della Lega Matteo Salvini sono andati a fargli visita in ospedale la scorsa domenica.
Oggi tra i primi a commentare la notizia delle dimissioni è stato proprio il vicepremier leghista, che pubblica una card su Twitter: "Bentornato a casa grande Silvio!"
Gli ultimi interventi in video di Berlusconi
Silvio Berlusconi avrebbe chiesto di tornare a casa già da tempo, in particolare in occasione della convention di Forza Italia a Milano. Ma in quell'occasione i medici gli avevano concesso di inviare soltanto un video messaggio di saluti, che è stato poi proiettato all'evento, preferendo scongiurare il rischio di altre ricadute. Nel video Berlusconi, che appariva molto affaticato, ha anche raccontato momenti intimi del suo ricovero e della sua lunga malattia: "Qualche notte fa – ha detto Berlusconi – qui al San Raffaele mi sono svegliato improvvisamente con una domanda in testa che non riuscivo a mandare via. ‘Ma come mai sono qui? Ma che ci faccio qui? Per cosa sto combattendo io qui?'. Vicino a me vegliava la mia Marta (Fascina, deputata e sua compagna, ndr). Anche a lei posi la stessa domanda. ‘Perché siamo qui?'. E lei mi disse "Siamo qui perché hai lavorato tanto, ti stai impegnando molto perché per salvare la nostra democrazia e la nostra libertà'. E questo voglio ricordarlo, voglio raccontare anche a voi quel che ho pensato e passato, anche se so che il farlo mi emozionerà davvero".
Un altro video è stato diffuso la scorsa settimana, in occasione del primo turno delle amministrative, sostanzialmente un appello al voto: "Mi permetto di disturbarvi ancora per ricordarvi che domenica e lunedì si svolgeranno le elezioni amministrative per i sindaci in 700 Comuni italiani".