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Silvio Berlusconi dopo il ritorno a casa: “Mai smesso di lavorare, ora rinnoverò Forza Italia”

Silvio Berlusconi ha rilasciato la sua prima intervista dopo le dimissioni dall’ospedale e il ritorno a casa: “Sto meglio. Devo ancora recuperare le forze, ma è solo questione di tempo. È stata dura ma sono sempre stato fiducioso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha rilasciato la prima intervista dopo le dimissioni dall'ospedale San Raffaele, dove è stato ricoverato per 45 giorni, per curare un'infezione polmonare insorta in un quadro di una leucemia mielomonocitica cronica, malattia di cui soffre da tempo.

Il Cavaliere parla al Corriere della Sera, e racconta di non aver mai smesso di lavorare durante la degenza, sebbene la malattia lo avesse costretto a letto per più di un mese, prima in terapia intensiva e poi un reparto ordinario. Le sue condizioni di salute in miglioramento hanno permesso il ritorno a casa dell'ex premier.

"Sto meglio. Devo ancora recuperare le forze, ma è solo questione di tempo". Lo dice Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, al Corriere della Sera. "È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato, come in altri momenti difficili, all’aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici e del personale sanitario del San Raffaele, che non finirò mai di ringraziare", ha raccontato. "Marta ha superato sé stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega. Molte volte ho dovuto pregarla io di riposarsi e di prendersi cura di sé, ma non mi ha lasciato neanche per un minuto".

"I miei figli, mio fratello, i miei amici mi sono stati anch’essi molto vicini, ogni giorno. Nei momenti difficili l’amore di una famiglia è davvero la cosa più importante", ha detto. "Ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute. Tutti i leader politici, di maggioranza e di opposizione, mi hanno rivolto parole di augurio e di incoraggiamento, delle quali sono davvero molto grato", ha aggiunto ancora l'ex premier. "Ma poi c’è stato l’emozionante abbraccio del popolo azzurro, dei militanti e degli elettori di Forza Italia, che mi hanno sommerso di messaggi e di manifestazioni affettuose. Se ho superato bene questo momento difficile lo devo certamente anche a loro".

"In verità non ho mai smesso di lavorare, anche dalla terapia intensiva ho tenuto i contatti con i dirigenti di Forza Italia dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna elettorale per le Amministrative", ha spiegato. "La storia di Forza Italia è quella di un continuo rinnovamento, dal 1994 ad oggi. Forza Italia è nata, oltre che per impedire ai comunisti di impadronirsi del governo della Nazione, anche per rinnovare profondamente la politica", ha affermato. "Ma perché il rinnovamento sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, ovviamente senza rottamare nessuno".

"Forza Italia – ha proseguito – ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò naturalmente ad esercitare appieno, come ho sempre fatto, le mie responsabilità di fondatore e di leader di Forza Italia".

I rapporti con gli alleati li ha definiti "assolutamente eccellenti. Giorgia Meloni e Matteo Salvini mi sono stati vicini in queste settimane come dei veri amici, a riprova del fatto che il rapporto fra noi non è solo politico, ma è fatto anche di un profondo legame personale. Questo non toglie, ovviamente, che Forza Italia abbia un suo ruolo specifico", ha raccontato.

"Con il Partito democratico sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, che è morto prima ancora di nascere, lo spazio al centro si allarga e Forza Italia lo presidia con coerenza, perché siamo gli unici davvero liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantisti. Siamo l’unica espressione italiana del grande centro della politica europea, il Partito popolare". Quanto a Matteo Renzi "dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento".

Sul lavoro che attende il governo: "Occorre continuare sulla strada che abbiamo imboccato nei primi mesi: stabilizzare il taglio del cuneo fiscale anche per far ripartire l’occupazione giovanile, realizzare la riforma fiscale procedendo verso la flat tax, continuare a lavorare per accrescere le pensioni minime fino ad arrivare a 1.000 euro entro la legislatura, porre mano alla riforma della giustizia secondo le linee indicate dal ministro Nordio".

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