Silvia Panzeri resta ai domiciliari: giudici dicono no a richiesta di liberazione avanzata dai legali
Resta ai domiciliari Silvia Panzeri, la figlia dell’ex eurodeputato del gruppo S&D Antonio Panzeri che si trova in questo momento in carcere a Bruxelles insieme a Eva Kaili, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca, tutti arrestati nell'ambito dello scandalo denominato Qatargate.
Gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli avevano chiesto che la figlia di Panzeri tornasse libera o, in subordine, che vi fosse per lei solo l'obbligo di firma, in quanto avrebbe necessità di esercitare la sua professione di avvocato, "che comporta una serie di responsabilità nei confronti dei suoi assistiti". Oggi è arrivata la decisione dei giudici: la Corte d'Appello di Brescia ha rigettato la richiesta avanzata dai difensori, ritenendo che la misura dei domiciliari disposta dai loro colleghi in esecuzione del mandato di arresto europeo sia corretta in attesa della decisione, prevista in tempi ravvicinati, sulla consegna chiesta dal Belgio.
Nei giorni scorsi è stata rinviata al 16 gennaio dalla Corte d'appello di Brescia l'udienza per decidere la consegna o meno al Belgio della donna, perché da Bruxelles non è stata inviata al ministero di Giustizia italiano la documentazione sullo stato delle carceri in Belgio che era stata richiesta dalla difesa nella scorsa udienza del 30 dicembre.
Secondo gli avvocati De Riso e Colli, i 200 mila euro ‘congelati' su richiesta della magistratura belga sul conto corrente di Silvia Panzeri, sarebbero "compensi, frutto della sua attività professionale". I due difensori hanno impugnato il sequestro disposto dal gip di Bergamo in seguito all'istanza avanzata dalla Procura in esecuzione di un ordine di investigazione europeo. I due legali ritengono nel che provvedimento ci siano "vizi" e ne discuteranno, senza però entrare nel merito della vicenda, davanti al Tribunale del Riesame bergamasco.