Sicurezza, al via la sperimentazione del Taser, Matteo Salvini: “Non è arma letale”
Arriva il decreto che dà il via alla sperimentazione del Taser, la pistola elettrica che verrà utilizzata dalle Forze dell'Ordine. L'iter per l'introduzione di questo strumento nell'arsenale degli agenti di polizia e non solo, era partito nel 2014. Sarà usato inizialmente in 11 città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi. "E' un'arma di dissuasione non letale – ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini – ed il suo utilizzo è un importante deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni border line".
La sperimentazione ha detto il Viminale, sarà affidata alla Polizia di Stato, all'Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza. Trenta i dispositivi da acquistare, per ora. La fase sperimentale seguirà un disciplinare che un apposito gruppo interforze sta mettendo a punto e sulla base del quale saranno formati le donne e gli uomini delle Forze dell'Ordine coinvolti nella prima fase di utilizzo. E' una misura di deterrenza, ha spiegato Salvini, che "può risultare più efficace e soprattutto può ridurre i rischi per l'incolumità personale degli agenti. Credo che la pistola elettrica sia un valido supporto, come dimostra l'esperienza di molti paesi avanzati, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Svizzera". Il taser è in dotazione alle forze di polizia di circa 107 Paesi, tra cui Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya e in Europa in Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito.
Come si usa il Taser
Le linee guida emesse dal Dipartimento della Pubblica sicurezza definiscono il taser "un'arma propria", che fa uso di impulsi elettrici per inibire i movimenti del soggetto colpito. La distanza consigliabile per un tiro efficace è dai 3 ai 7 metri. Il taser "va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto". Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre "considerare per quanto possibile il contesto dell'intervento ed i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta". Bisogna inoltre tener conto della "visibile condizione di vulnerabilità" del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all'ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche.