Sicilia: era latitante e rapinava banche, ma la Regione gli dava il sussidio
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Era ricercato da mesi, la polizia lo riteneva il responsabile di alcune rapine ma mentre per gli investigatori progettava colpi in banca, la Regione Sicilia gli pagava un sussidio da 832 euro al mese. È la storia di Domenico Albanese, 47 anni, latitante che è stato arrestato alcuni giorni fa a Palermo. È accusato di aver rapinato diverse banche, almeno nove, in giro per l’Italia, ma nonostante ciò l’uomo percepiva ugualmente gli 832 euro di sussidio dalla Regione Sicilia. Albanese percepiva quei soldi perché da anni inserito nell’elenco dei precari ex Pip del progetto “Emergenza Palermo”. Dopo lunghe indagini la polizia è arrivata, seguendo i suoi familiari, a scoprire il nascondiglio del rapinatore latitante a Palermo. L’uomo è poi finito in galera. Albanese era stato espulso dal bacino dei precari alla luce dei controlli del Dipartimento Lavoro su mandato del governatore della Regione Rosario Crocetta appena poche ore prima del suo arresto.
Finora sono state espulse oltre 200 persone sia perché è stato accertato che avevano un reddito Isee superiore a 20mila euro previsto da una legge regionale e sia perché non avrebbero i requisiti morali e di buona condotta per poter beneficiare del sussidio. Alcune di queste persone avrebbero ricevuto il sussidio persino in carcere. “Quello che stiamo scoprendo è inaudito e inaccettabile. La Regione per anni ha pagato persino carcerati e latitanti, solo grazie ai controlli che abbiamo messo in campo, e prima inesistenti, stanno venendo a galla questi fatti incresciosi”, così Rosario Crocetta, commentando lo scandalo che coinvolge gli ex Pip del progetto Emergenza Palermo.