Sicilia, a Gravina sospeso voto per nome candidato M5s scritto male
E' accaduto quest'oggi a Gravina, dove il voto è ripreso solo alle 12.30 dopo uno stop che è praticamente durata tutta la mattinata. In provincia di Catania lo stallo è stato provocato da schede stampate male: l'errore consisteva in un refuso relativo al nome del candidato M5s Longhitano: una m campeggiava al posto della penultima consonante del cognome del candidato, trasformato dunque in Longhitamo. E così, notato l'evidente errore, si è proceduto ad una lunga sospensione che potesse permettere la ristampa dei documenti. Il sindaco uscente, anch'egli in lizza per una eventuale rielezione con il centrodestra, ha assolutamente negato qualunque responsabilità ascrivibile al comune per questo tipo di errore: "Si comunica ufficialmente che le operazioni di voto presso il Comune di Gravina di Catania sono state sospese, per cause in nessun modo addebitabili a questo Comune".
E' naturale la protesta proveniente dagli altri candidati, o anche delle semplici sollecitazioni alla popolazione affinché l'accadimento non scoraggi chi aveva intenzione di presentarsi alle urne. Dal sito il Megafono arriva questa sentenza: "Una "m" di troppo ha provocato la sospensione delle elezioni che sono riprese solo alle 12.30 circa, quando sono arrivate le nuove schede elettorali ristampate. Temiamo che tutta la gente che si è recata alle urne per votare non potendolo fare non ritorni a farlo, ecco perché facciamo leva sul buon senso dei gravinesi per ritornare alle urne, certi che la sensibilità dei presidenti dei seggi premi il loro impegno anche in orari post chiusura". Mentre a lamentarsi in modo piuttosto manifesto è il candidato sindaco Angela Faro: "Riteniamo che queste elezioni a Gravina siano elezioni a metà. Avere perso cinque o sei ore, in pratica tutta la domenica mattina, influenzerà il voto, aumentando certamente l'astensionismo."
Il voto è ripreso alle 12.30, nonostante la Protezione Civile, tramite megafono avesse comunicato pubblicamente di recarsi alle urne dopo le 14. In relazione all'importanza cruciale della partecipazione al voto (sappiamo quanto la Sicilia sia proverbialmente afflitta da un astensionismo mediamente superiore a quello già alto del resto della nazione), è lecito che i candidati possano leggere, dietro questa manomissione, la presenza di una volontà precisa di dissuasione al recarsi alle urne.