Altro giro, altra corsa. Lo psicodramma di ciò che resta della Lega Nord sembra davvero non avere fine. Così, dopo che solo negli ultimi giorni erano venute alla luce le geniali trovate della banda Mauro – Belsito, con milioni di euro di diamanti consegnati agli inquirenti (scene da film anni '50…) e investimenti in svariate parti del globo, ecco che, per dirimere la controversia sulla leadership, spunta fuori la parolina magica: primarie. In mezzo, sia detto per inciso, qualche epurazione – farsa, qualche comizietto urlante e l'ennesima perla di un Renzo Bossi in versione bucolico – operaia. Ma davvero non indugeremo oltre sul Trota e i suoi deliri. E' invece non priva di interesse la questione primarie, dal momento che, oltre ad evidenziare ancora una volta lo stato confusionale in cui versa il Carroccio, si tratta di un varco "estremamente pericoloso" al quale è attesa la classe dirigente leghista. L'iniziativa è infatti stata lanciata in prima pagina da La Padania di concerto con i vertici (anche se c'è chi giura si tratti di una iniziativa unilaterale del Senatur). Si tratta delle "Primarie della Lega – Quale segretario federale?", con tanto di "tagliando – sondaggio da inviare a La Padania per indicare il nome di chi vorreste alla guida del Movimento".
Primarie farsa, in attesa del Congresso – Una scelta che era in parte stata annunciata dallo stesso Bossi (e sibilinnamente "anticipata" da Maroni sulla sua pagina facebook), il quale solo pochi giorni prima aveva manifestato l'intenzione di ricandidarsi alla guida del Partito, tra i malumori dei maroniani e la perplessità dei militanti. In effetti, i termini dell'accordo nemmeno tanto implicito fra il Cerchio Magico ed i Barbari Sognanti (questo sembra un fantasy di serie c invece…), sembravano in soldoni essere completamente diversi: una specie di salvacondotto per il Senatur, una "sospensiva" per Renzo e The family, il benservito alla "Nera e alla sua corte dei miracoli" e campo libero all'ex ministro dell'Interno alla guida di ciò che restava del Carroccio. E' chiaro che queste primarie, per quanto comiche e al limite del ridicolo (e vi assicuriamo che il giudizio dei militanti è molto meno edulcorato…), potrebbero rappresentare un ostacolo sulla via della "pacificazione interna manu militari". Perché se è vero che non saranno vincolanti in alcun modo ai fini congressuali (pare almeno), allo stesso tempo è chiaro che una valanga di voti, in un senso o nell'altro, potrebbe orientare l'esito del Congresso padano (scontato fino a pochi giorni fa…). Insomma, cosa c'è di meglio di primarie per corrispondenza nel momento in cui ad un partito si chiede trasparenza e democrazia nella scelta dei propri dirigenti? In ogni caso consoliamoci, almeno La Padania venderà qualche copia in più…ehm…
