Ottima questa prima giornata con il Parlamento con meno parlamentari, ci si sente tutti più leggeri, i treni arrivano in orario e da qualche parte ha smesso di piovere. L'ingente risparmio di due euro e spicci per ognuno di noi ha inevitabilmente rivoluzionato i nostri bilanci domestici portandoci a sognare mirabolanti vacanze per la fine dell'anno e anche le imprese hanno aperto le porte a nuove assunzioni rassicurate dal fatto che "con meno parlamentari il percorso delle leggi sarà più facile" come ha detto Luigi Di Maio. Del resto c'era chi sognava un Parlamento con un solo decisore, nella storia d'Italia, per semplificare all'osso.
I partiti che erano contro questo taglio oggi invece cercano di spiegarci che non sono d'accordo ma hanno dovuto votarlo e che l'hanno votato ma raccoglieranno le firme contro la legge che hanno fatto passare. Non c'è che dire: se volevano fare pubblicità al provvedimento sfoggiando il non senso dell'essere parlamentare ci stanno riuscendo benissimo. Chapeau.
Intanto mentre si festeggia per il risparmio (irrisorio e costosissimo in termini di democrazia) e si attende di capire come verrà rimodulata la legge elettorale per garantire rappresentanza a tutti i territori (del resto questi sono maghi delle leggi elettorali, sì ciao) in molti ci spiegano che per "risparmiare bisogna comunque cominciare da qualche parte", come se la politica e l'amministrazione dei meccanismi della democrazia sia la spesa settimanale di cui contenere i costi. Va bene così. Ma nella bolgia di tagliare per sentirsi sollevati sfugge alla discussione generale l'ordine dei caccia bombardieri F-35 che costerebbe ancora un decina di miliardi di euro (sì, avete letto bene, dieci miliardi di euro) oltre ai quattro già spesi (quattro miliardi di euro) per aerei che costeranno quaranta mila euro (quarantamila euro) per ogni ora di volo.
Ve li ricordate gli F-35? Erano una battaglia campale del Movimento 5 Stelle (e delle associazioni pacifiste) che giustamente sottolineavano l'enormità di spesa per velivoli militari si cui divergono anche i pareri dei professionisti del settore. È lo stesso mastodontico ordine che è stato oggetto di discussione tra Giuseppe Conte e il segretario di Stato USA Mike Pompeo: il nostro presidente del consiglio ha rassicurato l'alleato sulla prosecuzione del programma.
Quattordici miliardi di euro per acquistare velivoli militari che potrebbero essere usati per qualsiasi altra cosa utile alla comunità contro cento milioni di euro all'anno per il taglio dei parlamentari. Solo che quelli sparano e questi avrebbero dovuto valutare le leggi. Contenti voi.