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Si inventa di essere stato aggredito “da un uomo di colore”: denunciato candidato della Lega

Emanuele ‘Lele’ Rachiele, 19enne candidato in consiglio comunale tra le file della Lega a Valenza, è stato denunciato dai carabinieri per simulazione di reato. Il giovane avrebbe inventato di essere stato aggredito da un “uomo di colore”, un avvenimento che secondo i militari non è mai successo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ha raccontato di essere stato aggredito da un uomo di colore. Ha ricevuto la solidarietà di tanti esponenti politici (anche alcuni parlamentari) e ha ringraziato per tutte le dichiarazioni di vicinanza ricevute. Ma alla fine si è scoperto che aveva inventato tutto e che l’aggressione non c’era mai stata. Protagonista di questa vicenda è Emanuele ‘Lele’ Rachiele, 19enne candidato alle elezioni di Valenza, comune di 18mila abitanti in provincia di Alessandria. Rachiele è candidato al consiglio comunale tra le fila della Lega e il 3 settembre era salito sul palco, nella piazza del suo paese, insieme a Matteo Salvini. Dopo la sua denuncia, però, ora il ragazzo è stato denunciato e dovrà rispondere di simulazione di reato. Il giovane candidato aveva detto ai carabinieri di essere stato aggredito, ma i militari hanno scoperto che era tutto falso, l’aggressione non c’era mai stata e l’hanno quindi denunciato.

La finta aggressione a Lele Rachiele

Rachiele, 19enne costretto sulla sedia a rotelle, negli scorsi giorni aveva raccontato ai carabinieri che stava rientrando dal cimitero quando un ragazzo di colore, alto circa 1 metro e 80, lo avrebbe fermato per tentare di rubargli il borsello, strattonandolo. A fermare l’aggressore sarebbe stato un amico del giovane candidato, un 16enne che sarebbe arrivato in suo aiuto e avrebbe affrontato l’uomo di colore, mettendolo in fuga dopo avergli dato due pugni.

I carabinieri smentiscono il racconto e lo denunciano

Rachiele ha chiamato i carabinieri per denunciare ciò che sarebbe avvenuto, secondo il suo racconto. Ma dalle indagini è emerso uno scenario completamente diverso: la ricostruzione del ragazzo è stata smentita e lui è stato denunciato insieme all’amico, quest’ultimo per simulazione di reato in concorso. Rachiele aveva ricevuto la solidarietà del candidato sindaco, ma anche di alcuni parlamentari leghisti, dopo il suo racconto. E aveva anche pubblicato alcuni post su Facebook per ringraziare chiunque avesse espresso solidarietà nei suoi confronti. Post che ora sono presi d’assalto da tanti utenti social che ironizzano sulla finta aggressione, corredati anche da qualche insulto nei confronti del candidato che ha inventato l'aggressione. L’ipotesi emersa al momento è che il giovane abbia deciso di inventare questa storia con l’obiettivo di dare una spinta ulteriore alla sua campagna elettorale a pochi giorni dal voto previsto per il 20 e 21 settembre.

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