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Si chiude la campagna elettorale in Emilia-Romagna, Meloni attesa a Bologna dopo la polemica sugli scontri

Oggi Giorgia Meloni sarà a Bologna per il comizio di chiusura della campagna elettorale in Emilia-Romagna. In città però, non si placa la polemica dopo gli scontri di sabato tra le forze dell’ordine e alcuni collettivi di sinistra antagonista, scesi in piazza per impedire il corteo organizzato dai gruppi di estrema destra.
A cura di Giulia Casula
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Oggi Giorgia Meloni sarà a Bologna per il comizio di chiusura della campagna elettorale in Emilia-Romagna del centrodestra. Con lei ci saranno i suoi vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani e la candidata alla presidenza, Elena Ugolini. In attesa del voto, che si terrà domenica 17 e lunedì 18 novembre, non si arresta la polemica esplosa nel weekend dopo gli scontri tra i manifestanti di sinistra antagonista e le forze dell'ordine.

Con un video sui suoi profili social, Matteo Salvini ha definito "zecche rosse, comunisti, delinquenti e criminali da centro sociale", i manifestanti che nella giornata di sabato si sono scontrati con le forze dell'ordine nel tentativo di impedire il corteo organizzato di CasaPound e Rete dei Patrioti, nei pressi della stazione di Bologna. "Vergognose e inaccettabili le immagini di ieri da Milano e Bologna. Bisogna chiuderli questi centri sociali occupati dai comunisti e lo chiederò oggi stesso al ministro Piantedosi", ha avvertito Salvini.

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è intervenuto per chiarire quanto accaduto nella città. Il primo cittadino ha spiegato a Fanpage.it, che il comitato per l'ordine pubblico della città avesse inizialmente dato parere negativo sulla manifestazione dei gruppi di estrema destra.

Alla fine però, le direttive arrivate da Roma hanno dato il via libera alla manifestazione. Ma quella di "far sfilare 300 camicie nere" a Bologna, secondo Lepore, è stata una provocazione vista la decisione di far cadere il corteo proprio nei giorni a ridosso delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna.

Intanto dal centrodestra si moltiplicano le voci che accusano l'opposizione e in particolare Elly Schlein di tacere sui fatti accaduti lo scorso sabato. La segretaria del Partito democratico ha criticato la scelta di organizzare la manifestazione in un luogo vicino alla Stazione di Bologna, simbolo della strage avvenuta quarant'anni fa.

Da Alleanza Verdi-Sinistra, Filiberto Zaratti ha replicato alla proposta leghista di chiudere i centri sociali. "Sono luoghi di vivace e indispensabile cultura e condivisione. Ce ne vogliono di più contro un ministro come Matteo Salvini che si pone sempre più apertamente contro i valori costituzionali di questa nostra Repubblica", ha dichiarato.

Anche la senatrice dem, Sandra Zampa, ha definito "gravissimo che invece che scusarsi con la città per avere permesso a decine di militanti in camicia nera di Casapound di sfilare a Bologna, i cittadini debbano oggi subire dichiarazioni violente e offensive da parte di esponenti della maggioranza di governo di destra come quelle di Salvini", ha ribadito. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi invece, ha sottolineato che "anche oggi Salvini non è al lavoro per risolvere il problema dei trasporti che affligge gli italiani".

Dal centrodestra invece, si moltiplicano le voci di indignazione per dei cartelloni comparsi a Bologna in cui appaiono i volti, macchiati di rosso, di Giorgia Meloni e della ministra per l'Università, Anna Maria Bernini. I manifesti invitano gli studenti alla mobilitazione per lo "sciopero nazionale studentesco – No Meloni Day" del 15 novembre.

Per il capogruppo di FdI in Senato, Lucio Malan "è preoccupante che qualcuno suggerisca violenza contro due donne, tanto più se lo fanno studenti universitari che dovrebbero avere qualche rudimento di cultura". Gli fa eco Licia Ronuzlli: "Annunciare uno sciopero studentesco disseminando Bologna con manifesti dei volti insanguinati della premier Meloni e del ministro Bernini, alle quali voglio esprimere la mia totale solidarietà, dimostra non solo il clima di intimidazione ed odio in atto contro il governo, ma l'intenzione di trasformare quella manifestazione nell'ennesimo atto di guerriglia urbana e di aggressione alle nostre forze dell'ordine", ha concluso la forzista.

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