Si avvicina il Quirinale e anche Verdini torna a Roma: pranzo con Cesa in un ristorante del centro
Denis Verdini sta scontando una condanna a sei anni e mezzo di reclusione a seguito del crac del Credito Fiorentino. L'ex braccio destro di Silvio Berlusconi sta passando la detenzione ai domiciliari nella sua casa di Firenze, ma il tribunale gli ha concesso il permesso di recarsi periodicamente a Roma per dei controlli medici.
Già ufficiosamente segnalato nelle scorse settimane nella capitale, nella giornata del 12 gennaio, Verdini è stato avvistato seduto al ristornate Pastation (gestito dal figlio), insieme al segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, parte delle coalizione di centrodestra. Una presenza che assume un particolare rilievo, perché alla viglia del voto per il Quirinale e nelle strade intorno ai palazzi del potere impazzano le trattative e le voci sul prossimo presidente della Repubblica.
Al termine del pranzo, Verdini rifiuta di parlare con i giornalisti, specificando che le regole non glielo permettono. Chi lo ha sentito in queste ore, però, riporta una convinzione che l'ex senatore avrebbe trasmesso ai suoi interlocutori. Verdini, in tutti i discorsi, premette di non occuparsi del tema e di non avere informazioni di prima mano. Denis però avverte: "Sbaglia chi pensa che Berlusconi stia solo fingendo di fare campagna per sé stesso, per poi sfilarsi e fare fare il regista dell'elezione di un altro". Spiega uno degli uomini che conosce meglio il Cavaliere: "Silvio quando si mette in testa una cosa, va fino in fondo". Ma, al netto della convinzione di Berlusconi di avere i numeri per farsi eleggere, quali sono le sue reali possibilità? A chi glielo chiede, Verdini avrebbe risposto: "Non lo so, è difficile, è difficile…"