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Covid 19

Sì al vaccino in gravidanza, la rassicurazione del ministero della Salute: non è controindicato

Una circolare del ministero della Salute sulle certificazioni di esenzioni alla vaccinazione anti-Covid conferma che la somministrazione del vaccino durante la gravidanza “non è controindicata”. Resta, comunque, la possibilità che il medico reputi più idoneo un rinvio della vaccinazione: in quel caso viene rilasciato il certificato di esenzione temporanea.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nessuna controindicazione per le donne in gravidanza per la somministrazione del vaccino anti-Covid. A confermarlo è una circolare del ministero della Salute, nella quale ci si esprime sulle certificazioni di esenzioni alla vaccinazione anti-Covid. Vaccinazione che, si legge, “non è controindicata in gravidanza”. Nella circolare si spiega anche un altro passaggio: “Qualora dopo valutazione medica si opti per rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione”. Quindi se il medico che segue la donna in gravidanza decide di rinviare la vaccinazione, per la persona in questione è possibile avere un certificato di esenzione temporanea. Inoltre il ministero della Salute sottolinea anche che “l'allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione anti-SarsCoV2”.

In generale la certificazione di esenzione dal vaccino anti-Covid può essere rilasciata nei casi in cui la vaccinazione sia stata “omessa o differita” per alcune specifiche condizioni mediche che portano a rinviare o evitare la somministrazione delle dosi. Chi può ottenere questa esenzione deve essere “adeguatamente informato sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione”, ovvero il distanziamento, le mascherine e la necessità di evitare assembramenti. Le certificazioni potranno essere rilasciate in formato cartaceo e avranno una validità che per il momento non andrà oltre il 30 settembre 2021.

I termini di validità potranno essere successivamente aggiornati, anche sulla base delle valutazioni cliniche. Fino al 30 settembre saranno validi i certificati di esclusione vaccinale emessi dai servizi sanitari regionali, poi verrà avviato il sistema nazionale per l’emissione digitale. In sostanza fino al 30 settembre le certificazioni potranno essere rilasciate dai medici vaccinatosi dei servizi vaccinali delle aziende e dei servizi sanitari regionali o anche dai medici di base e dai pediatri degli assistiti. La certificazione viene rilasciata a titolo gratuito, con necessità di archiviare la documentazione clinica attraverso i sistemi informativi regionali.

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