Sgarbi si candida a presidente della Regione Sicilia: “Ho molte idee, mi voteranno”
Vittorio Sgarbi ha deciso: si candiderà a governatore della Regione Sicilia. Alle prossime elezioni regionali, che si svolgeranno nell'autunno del 2017, i cittadini siciliani vedranno dunque l'attuale presidente della regione, Rosario Crocetta, il critico d'arte e il candidato del Movimento 5 Stelle – che verrà a breve scelto dagli iscritti, scelta che potrebbe ricadere sull'attuale parlamentare regionale Giancarlo Cancellieri, tra i più quotati – contendersi la presidenza della Trinacria. "Mi candido a presidente della Regione siciliana. L’ho deciso stanotte e ho già molte idee per la Regione”, ha dichiarato Sgarbi intervenendo a Trm, una televisione locale di Palermo.
“Ho molte idee e penso che i siciliani mi voteranno”, ha spiegato Sgarbi, annunciando di voler distruggere le sempre molto criticate pale eoliche sparse in tutto il territorio siciliano e di voler rilanciare il turismo nell'isola. Quella di Sgarbi potrebbe essere anche solo una delle ennesime e svariate provocazioni lanciate ad arte dall'ex sindaco di Salemi. Nel corso della passata campagna elettorale meneghina, infatti, Sgarbi annunciò di essere intenzionato a candidarsi a sindaco di Milano, candidatura che poi si rivelò essere solamente una boutade, una provocazione. Vittorio Sgarbi non è comunque nuovo del mestiere: in passato ha amministrato per quattro anni il comune siciliano di Salemi, fino a marzo 2012, quando l'amministrazione venne sciolta per infiltrazioni mafiose dall'allora ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. In seguito Sgarbi annunciò la candidatura a sindaco di Cefalù: nonostante il tribunale di Marsala sostenesse che Sgarbi fosse "incandidabile", il critico d'arte partecipò alla competizione elettorale e arrivò terzo.
La scorsa estate, però, sembrava che Sgarbi volesse porre fine alla sua esperienza politica in Sicilia e annunciò di non volersi più candidare ad alcun incarico pubblico sul territorio: “Ho deciso fermamente di non fare più nulla che abbia affinità con incarichi pubblici in Sicilia . È una regione totalmente irrecuperabile perché danneggiata dallo Stato. Prima l’ha messa in ginocchio la mafia e ora lo sta facendo lo Stato, con tutta una serie di prefetti e commissari antimafia carrieristi”, aveva detto Sgarbi, che ora pare averci ripensato. O forse no e questa sarà solo l'ennesima provocazione.