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Il caso Sgarbi

Sgarbi e i 300mila euro incassati per mostre e premi: “Non lascio, non ho fatto nulla di cui vergognarmi”

Sgarbi nella bufera dopo l’inchiesta del Fatto Quotidiano sui compensi percepiti per la sua attività extra politica: “Dimissioni? Ma cosa state dicendo! Ho sempre fatto il mio dovere, non vedo da cosa dovrei dimettermi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo l'inchiesta del Fatto Quotidiano, che racconta di 300mila euro percepiti da febbraio ad oggi dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, come compensi di conferenze, inaugurazioni, mostre e premi, il critico d'arte e membro del governo si difende, sostenendo che non vi sarebbe nulla di illegale nella sua attività extra politica. Si parla di emolumenti riscossi direttamente o attraverso società intestate al suo principale collaboratore Antonino Ippolito e alla fidanzata, Sabrina Colle.

In un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si dice "indignato", e comunica di aver girato tutta la documentazione all'Antitrust. Per Vittorio Sgarbi l'intervista a Sangiuliano pubblicata dal giornale di Travaglio è falsa, e promette di denunciare tutto. Ma dal ministero non è arrivata alcuna smentita ufficiale: "Ripeto: non posso credere a quello che ho letto, perché non corrisponde alla realtà. I rapporti tra me e il ministro ai Beni culturali sono buoni". Nell'intervista in questione, però, Sangiuliano prende le distanze dal suo sottosegretario, sottolineando di non averlo scelto lui: "Ma se mi ha appena inviato a Bologna, in sua rappresentanza, per gestire l'allarme sulle condizioni statiche della Torre Garisenda", insiste Sgarbi. "Deve esserci un secondo Sangiuliano", ironizza al Giornale.

Ma l'opposizione chiede a gran voce le dimissioni: è la seconda volta in pochi mesi, dopo la bufera per le frasi sessiste pronunciate dal palco del Maxxi: "Dimissioni? Ma cosa state dicendo! Ho sempre fatto il mio dovere, non vedo da cosa dovrei dimettermi". L'ipotesi di lasciare non è nemmeno all'orizzonte: "Sarebbe il modo migliore per dare ragione ai miei diffamatori. E che pensano, che io faccia le conferenze gratis? Per beneficienza?", dice al Giornale.

Insomma per Sgarbi non ci sarebbe alcuna incompatibilità tra la sua attività extra politica e il suo ruolo al governo: "Al mio spettacolo su Caravaggio e Pasolini è venuto anche il ministro Sangiuliano, ai miei incontri sono venuti esponenti della maggioranza e dell'opposizione, se è per questo, pure carabinieri, polizia e guardia di finanza".

Di sicuro però si tratta di una nuova grana per Giorgia Meloni. Fonti di Palazzo Chigi, scrive il Corriere, riferiscono che la presidente "appena le sarà possibile approfondirà la vicenda e successivamente farà le sue valutazioni".

"Vi svelo come sono andate le cose. Un mio collaboratore, a questo punto ex, si è infilato nel mio computer, ha rastrellato informazioni dalla mia agenda e poi ha inviato tutto via mail ai vertici del ministero, a Palazzo Chigi e alla stampa. Il tutto con un account del ministero. Stiamo parlando di un ‘corvo': dobbiamo dare credibilità a chiunque?". E quindi "presenterò querela alla polizia postale". Ma ha capito chi è il ‘corvo': "Certo che lo so, ma ora ci penseranno le forze dell'ordine a lui. È una persona che era sparita a lavoro: ci ha raccontato che era stato in coma, mentre poi abbiamo scoperto che era stato arrestato per una truffa".

Però rimane il problema sulla legittimità dei soldi percepiti con la sua attività extra politica: "Io stesso avevo già chiesto un parere all'Anac e non ci sono state obiezioni". Il sottosegretario risulterebbe anche indagato dalla Procura di Roma per non aver pagato i debiti con l'Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro: "Chiarirò anche questo. È tutto in regola".

Il sottosegretario non pensa che la sua vicenda possa indebolire il governo: "Ho fatto tutto alla luce del sole e non c'è niente di cui mi debba vergognare". Poi una stoccata ai suoi avversari: "Faranno chiasso, ma se pensano di creare difficoltà a Giorgia Meloni si sbagliano di grosso. Non sono certo io il punto debole di questa maggioranza", ha concluso in modo sibillini al Giornale.

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