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Sgarbi dice che Berlusconi voleva fondare un nuovo partito con Calenda prima di essere ricoverato

In un’intervista a Libero, Vittorio Sgarbi ha parlato di Silvio Berlusconi, attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele. Il leader di Forza Italia avrebbe parlato a Sgarbi dell’idea di un “nuovo partito repubblicano” che includesse anche Carlo Calenda e Azione ed escludesse Lega e Fratelli d’Italia.
A cura di Luca Pons
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Prima di essere ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, Silvio Berlusconi stava valutando l'idea di un "grande nuovo partito repubblicano staccato da Fratelli d'Italia e Lega". Lo ha affermato il sottosegretario alla Cultura e critico d'arte Vittorio Sgarbi, in un'intervista a Libero. Berlusconi avrebbe pensato a una "Fondazione Forza Italia" da inserire nel nuovo partito di centrodestra, un "partito distintivo" che avrebbe dovuto arrivare "fino a Calenda, che non può certo stare con la sinistra", e "acceso da Berlusconi nel ruolo di grande vecchio e ispiratore".

L'ex presidente del Consiglio avrebbe parlato di queste idee "prima del ricovero, a maggior ragione ora…", ha commentato Sgarbi. Il sottosegretario ha commentato anche la reazione pubblica alla malattia di Berlusconi, che si trova nel reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano da mercoledì 5 aprile per un'infezione polmonare legata alla sua leucemia: "Come d'incanto sono spariti i processi per mafia, le Olgettine, i conflitti d'interesse. Oggi c'è la consapevolezza diffusa che Berlusconi, non tanto per la dimensione politica quanto per quella sportiva e di imprenditore, sia diventato, nel bene e nel male, un pezzo di patrimonio nazionale".

Secondo Sgarbi, "è come se ogni italiano vedesse in lui un pezzo di sé, qualcosa di cui essere orgogliosi. Il cittadino lo ama come si ama Mastroianni o Tarantino". Per questo, da quanto la malattia di Berlusconi è peggiorata, "c’è da parte di tutti quasi un senso di rimpianto. In questo momento sono tutti intorno al suo letto: gli amici, le donne, i parenti, i figli ma è il letto di tutti gli italiani. Come se morisse un parente, un padre, un nonno. Nel caso di Andreotti, per dirti, non è stato così. Per Berlusconi, invece, è come se potesse morire il Papa".

A prescindere dalle condizioni attuali, dopo questo ricovero l'approccio dell'ex presidente del Consiglio alla politica potrebbe cambiare, per Sgarbi. "Siamo al punto di svolta. Solo dieci giorni fa Berlusconi mi diceva di volersi occupare di più di sé stesso, della sua salute, consapevole che a novant'anni sarebbe difficile ricandidarsi, pur proiettandosi verso le elezioni europee del 2024″. La questione dell'evoluzione del mondo politico dopo l'uscita di scena di Berlusconi, negli ultimi giorni, è stata posta proprio da Carlo Calenda, scatenando una polemica con gli esponenti di Forza Italia.

Il leader del nuovo partito? "Né Ronzulli né Tajani. Io potrei, ma meglio le primarie"

Per quanto riguarda la leadership di questa nuova formazione di centrodestra, il critico d'arte ha escluso le due persone più vicine a Berlusconi in questa fase della sua vita politica: "Non ci vedo né Ronzulli (Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato, ndr) né Tajani (Antonio Tajani, ministro degli Esteri e coordinatore di FI, ndr), onestamente".

Non ha escluso che potrebbe essere lui a ricoprire quel ruolo, se necessario: "Non penso necessariamente a me, pure se credo di avere dei caratteri leaderistici che mi rendono pronto alla bisogna". L'ideale, per Sgarbi, sarebbero "delle vere primarie del centrodestra. Se le fa il Pd non vedo perché non farlo noi", ha concluso.

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