Sequestrati 650mila euro a familiari Soumahoro, indagata anche la moglie del deputato nel caso coop
Tra gli indagati nell'inchiesta coop, che riguarda la famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro, c'è anche la moglie del parlamentare, Liliane Murekatete. La Procura di Latina, infatti, sta indagando su almeno sei persone, tra cui c'è anche la madre della donna e suocera di Soumahoro, Marie Terese Mukamitsindo. Secondo quanto riportato dall'ordinanza del Gip di Latina, Murekatete avrebbe – in concorso con il fratellastro Michel Rokundo, indagato a sua volta, e con la madre di entrambi – "indicato elementi passivi fittizi" nella dichiarazione del 2019 "utilizzando fatture relative a operazioni inesistenti emesse dall'associazione di promozione sociale ‘Jambo Africa' per un Ires evasa pari a 13.368 euro".
"La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita", ha fatto immediatamente sapere Lorenzo Borrè, legale della donna. "Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l'indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna che confido dimostrerà la sua innocenza", ha invece commentato Soumahoro tramite la sua avvocata Maddalena Del Re. "Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull'indagine, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno".
Il sequestro di 650mila euro alla famiglia di Soumahoro
Coop interdetta per un anno e oltre mezzo milione di euro sequestrato. La vicenda giudiziaria che riguarda alcuni familiari del deputato Aboubakar Soumahoro – e che nelle ultime settimane ha travolto mediaticamente sia il parlamentare che l'Alleanza Verdi e Sinistra che lo ha candidato alle ultime politiche – si tinge di nuovi particolari. La Procura di Latina, infatti, ha applicato delle misure cautelari nei confronti di una delle due cooperative coinvolte nell'inchiesta: il consiglio di amministrazione della coop Karibu, riferibile ai familiari di Soumahoro – nello specifico la suocera Marie Therese Mukamatsindo, ne è presidente – ha ricevuto una misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare, per un anno, con la Pubblica amministrazione e di esercitare per lo stesso periodo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche.
Allo stesso tempo, però, è stato anche applicato un sequestro preventivo del "profitto del reato". La Guardia di Finanza, insieme alla Polizia di Stato, ha notificato il provvedimento a fini di confisca. Parliamo di 639.455,28 euro nei confronti di un indagato e di 13.368,42 euro nei confronti di altri due indagati. Per un totale di circa 650mila euro sequestrati. I provvedimenti sono stati adottati dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Latina, con riferimento a reati tributari relativi all'emissione e all'impiego di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni di imposta dal 2015 al 2019.
Nel frattempo il deputato Soumahoro, dopo aver prima pubblicato un video molto discusso in cui piangeva e poi aver raccontato la sua verità in televisione, ha deciso di chiudersi in silenzio stampa da una ventina di giorni. Il parlamentare ha detto che avrebbe chiesto conto, anche ai propri familiari, di cosa sia successo nelle coop di Latina. La verità che viene fuori, però, è sempre più inquietante.