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Sentenza Ruby, ecco perché Berlusconi è stato assolto

Le motivazioni della sentenza Ruby: per i giudici della Corte d’appello di Milano non è provato che Berlusconi sapesse dell’età della minorenne marocchina.
A cura di Antonio Palma
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“Non è provato che Silvio Berlusconi conoscesse la vera età di Ruby durante le serate ad Arcore” a cui partecipò la giovane marocchina. È quanto si legge nelle oltre 300 pagine delle motivazioni della sentenza con cui i giudici della Corte d'appello di Milano hanno assolto l'ex premier dalle accuse di concussione e prostituzione minorile il 18 luglio scorso. Per i giudici però Berlusconi era a conoscenza della minore età di Ruby quando telefonò in questura la sera del 27 maggio 2010 per farla affidare all'ex consigliere regionale del Pdl in Lombardia Nicole Minetti. “La Corte non dubita e anzi, ritiene pienamente provato che Silvio Berlusconi fosse a conoscenza della minore età di Ruby la sera del 27 maggio 2010, allorché telefono al dottor Pietro Ostuni” scrive infatti la Corte.  A riprova di ciò i giudici sostengono che “al più tardi nel corso di quella stessa serata, quando in seguito all'accompagnamento della minore in questura si scatenò il tam tam di telefonate, l'imputato fu messo a parte delle reali generalità anagrafiche di Ruby e che proprio per tale ragione (o anche per tale ragione) egli si indusse a telefonare al dottor Ostuni”.

È provata l'attività prostituiva ad Arcore

Per i giudici è certo anche che durante le serate ad Arcore per i famosi Bunga Bunga  c’era “attività prostituiva”. “È acquisita prova certa dell'esercizio di attività prostitutiva ad Arcore in occasione delle serate cui partecipò Karima El Mahroug”, scrivono infatti i giudici nelle motivazioni della sentenza Ruby. Secondo i giudici della Corte d'appello di Milano, invece, non ci sono minacce nelle telefonate che Silvio Berlusconi fece la notte del 27 maggio 2010 alla Questura di Milano dove Karima  Mahroug era stata portata dopo essere stata fermata. “Si esclude che la costrizione mediante minaccia fosse l'unico strumento per riuscire a ottenere l'affidamento di Karima El Marough a Nicole Minetti” si legge infatti nelle motivazioni dove si aggiunge che Ostuni agì per “eccessivo ossequio e precipitazione, timore reverenziale e debolezza, per non volere sfigurare di fronte all’allora premier con il quale si era sbilanciato troppo in anticipo”.

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