Senato boccia terzo mandato per i presidenti di Regione: maggioranza spaccata, solo Lega vota sì
Non è passato l'emendamento sul terzo mandato dei governatori, ripresentato dalla Lega al dl Elezioni, che era sostanzialmente identico a quello presentato da Italia viva. L'Aula del Senato ha appena bocciato le proposte di modifica del ddl di conversione del decreto elezioni, presentate dal Carroccio e dal partito di Renzi, che chiedevano l'introduzione del terzo mandato per i presidenti di Regione. Il relatore Alberto Balboni (FdI) aveva espresso parere contrario, mentre il governo, per bocca della sottosegretaria al ministero dell'Interno Wanda Ferro, si era rimesso all'aula. Hanno votato a favore della modifica 26 senatori, contrari 112, astenuti 3.
I due emendamenti sono stati votati in un unico scrutinio, essendo quasi identici. In favore hanno dunque votato Lega e Iv, contro FdI, FI, Pd, M5s e Avs, mentre la Svp si è astenuta. La maggioranza quindi si è divisa ancora. Il capogruppo degli azzurri in Senato, Maurizio Gasparri, in un'intervista a Fanpage.it, ha assicurato che non ci sarà alcuna ripercussione sull'esecutivo: "Rimaniamo contrari. Loro hanno il diritto di sostenerlo, noi abbiamo il diritto di non condividerlo. Ma non è un tema costitutivo del governo, che può sopravvivere tranquillamente, non crea alcuna rottura all'interno del centrodestra", ha detto.
"Ringrazio il governo per non aver espresso parere contrario all'emendamento sul terzo mandato. Per i governatori c'è la possibilità così di avviare un dibattito senza il vincolo di esprimersi contro il governo", aveva detto in Aula Paolo Tosato primo firmatario dell'emendamento. "Teniamo il punto anche se andremo sotto. Lo difendiamo con orgoglio – aveva sottolineato – perché interpretiamo la posizione della conferenza delle Regioni e la volontà dei cittadini di poter scegliere da chi essere governati".
Cosa chiedeva l'emendamento della Lega
Il testo riproposto dal partito di via Bellerio era stato bocciato in commissione Affari costituzionali dopo aver ricevuto anche il parere contrario del governo. Con la proposta si chiedeva di intervenire sulle regole sull'ineleggibilità dei governatori in modo da rendere possibili tre mandati di seguito per i presidenti di Regioni "con riferimento ai mandati successivi alle elezioni effettuate dopo la data di entrata in vigore delle leggi regionali di attuazione".