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“Sei sporca o sei tutta nera?”: la frase razzista su un libro per le scuole elementari

Ancora una polemica sulle frasi riportate da un libro scolastico, rivolto alle prime tre classi della scuola primaria. Stavolta a finire al centro della polemica è un testo nel quale si riporta l’incontro tra un bambino bianco e una di colore. Il bimbo chiede alla sua nuova amica: “Sei sporca o sei tutta nera?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ancora una volta sono i manuali per i bambini delle scuole elementari a finire sotto accusa per frasi ritenute razziste. Dopo il caso del libro in cui un bambino di colore diceva “Io vuole imparare italiano bene”, stavolta a finire al centro della polemica è una vignetta in cui un bambino chiede a una sua coetanea di colore: “Sei sporca o sei tutta nera?”. Il libro, questa volta, è quello di Ardea Editore, dal titolo ‘Rossofuoco’. Il testo è estratto da un libro del 1996, poi ristampato da Giunti e ora riportato nel libro di Ardea Editore rivolte alle prime tre classi della scuola primaria.

Il paragrafo da cui è tratto il dialogo si intitola ‘Una nuova amica’. Viene riportato un incontro tra il bambino bianco e quella di colore. Il bimbo racconta: “Mentre ero al parco e guardavo un insetto nelle terra, si è fermata una bambina accanto a me. Era piccola e tutta nera. Aveva delle buffe treccine sulla testa e degli occhi birbanti”. Il bambino allora chiede: “Sei sporca o sei tutta nera?”. Poi continua a raccontare: “Lei non mi ha risposto, ma ha fatto una capriola, allora ne ha fatta una anch’io, ma sono caduto tutto storto. Poi è venuta vicino a me”. “Sei proprio nera”, dice ancora il bambino. Raccontando come finisce l’incontro: “Lei ha sorriso ed è scappata via”.

La polemica è nata dopo la pubblicazione della foto del libro da parte di Marwa Mahmoud, consigliera comunale di Reggio Emilia e presidente della commissione consiliare Diritti umani e pari opportunità. Mahmoud commenta: “Una narrativa inferiorizzante che accosta la pelle nera alla sporcizia è inaccettabile! È giunta l'ora di fare seriamente i conti con il colonialismo mai rielaborato e la percezione interiorizzata che ciò che nero è inferiore e male. La scuola oggi ha un ruolo ancora più rilevante che nei decenni passati, ha il dovere di educare alle diversità e alla ricchezza che da esse ne deriva”.

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