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Segre dice che paragonare vaccini e Shoah è una “follia”, un gesto “di cattivo gusto e ignoranza”

Lo scorso weekend in tutta Italia ci sono state nelle piazze delle manifestazioni contro il Green Pass. Spesso è stato lanciato lo slogan di “dittatura sanitaria” e le nuove disposizione sui vaccini sono state paragonate al regime nazista. Comparare la Shoah alle nuove regole sul vaccino è una “follia, un gesto in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza”, ha commentato la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.
A cura di Annalisa Girardi
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Paragonare la Shoah alle disposizioni sui vaccini è "follia, un gesto in cui il cattivo gusto si incrocia con l'ignoranza". Lo ha detto la senatrice a vita, sopravvissuta ai lager nazisti, Liliana Segre, commentando alcuni slogan presenti alle manifestazioni no vax che lo scorso weekend hanno interessato molte piazze italiane. Al sito Pagine Ebraiche ha specificato: "Siccome spero di non essere né ignorante, né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto. Dopo aver visto l'adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza".

E ancora, parlando di chi è sceso in strada al grido di "dittatura sanitaria", la senatrice ha detto: "È un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. È una scuola che è stata recepita in cui i bulli sono i più forti". Proprio Segre, che per aver ricevuto il vaccino anti-Covid è stata presa di mira dall'odio online, ha aggiunto di non averci pensato due volte quando è arrivato il momento di ricevere la somministrazione. "Incredibile, anche per quello mi hanno attaccata. Hanno detto che avevo delle azioni di Pfizer. Non mi stupiscono nemmeno queste bugie", ha detto rispondendo alle accuse che le sono state rivolte. Per poi aggiungere: "Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri".

Nelle ultime settimane, purtroppo, i parallelismi tra le nuove disposizioni sui vaccini contro il coronavirus e il regime nazista, erano stati fatti anche da esponenti delle istituzioni. Prima il parlamentare regionale in Sicilia, Sergio Tancredi, aveva paragonato il Green Pass al numero tatuato sui prigionieri ebrei dei lager con un post sui social. Mentre il vicesindaco di Bistagno, in Piemonte, Riccardo Blengio aveva pubblicato su Facebook un fotomontaggio dell'entrata in un campo di concentramento in cui, al posto della scritta "Arbeit macht frei" si leggeva "Il vaccino rende liberi".

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