Secessionisti, Salvini minaccia: “Fuori subito o li liberiamo noi”
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Cresce la tensione intorno ai secessionisti del Veneto. Dopo la bufera giudiziaria che ha portato all'arresto di 24 indipendentisti accusati di "terrorismo" (associazione con finalità di terrorismo ed eversione, fabbricazione e detenzione di armi da guerra), Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha alzato i toni. Dopo aver commentato la vicenda a "Servizio Pubblico" dove ha difeso senza mezzi termini i veneti, ha raggiunto piazza dei Signori per prendere parte ad una manifestazione di solidarietà verso coloro che sono stati arrestati proprio qualche giorno fa. "Siamo qua pacificamente ma non siamo dei fessi: o tornano a casa subito e qualcuno chiede scusa, o andiamo a tirarli fuori noi. Magari occupando le prefetture" ha tuonato Salvini in una piazza che ha accolto circa 1000 manifestanti. Queste le sue parole:
Liberi subito. Le galere sono fatte per i delinquenti e i mafiosi, non per i padri e le madri di famiglia. Gli investigatori non hanno trovato nemmeno una fionda e sfido chiunque a chiamare carro armato quella ruspa spara supposte.
No alla violenza, no al carcere – Nessun atto di violenza da parte della Lega né dei secessionisti, nessuno ha mai pensato di usare le armi: questo, in breve, il pensiero di Salvini che, intervenendo in piazza, ha voluto difendere "la libertà di pensiero e di parola" ribadendo come uno dei loro obiettivi resta quello di "seppellire la Fornero sotto 500 mila firme". Prossimo appuntamento il 25 Aprile, in occasione della Festa di San Marco:
Sarà la festa della nostra liberazione, vogliamo discutere di politica senza galera in mezzo. Questa è un'indagine sbagliata con milioni di euro spesi per trovare una ruspa.
Le dichiarazioni di Tosi e Bossi – I militanti poi hanno sfidato la magistratura mostrando alcune carriole travestite da carro armato mentre il sindaco Tosi ha ribadito che i veneti sarebbero stati arrestati "per aver difeso la libertà di pensiero" mentre "i veri delinquenti sarebbero per strada a rubare". Immancabile, infine, l'intervento di Bossi, fondatore della Lega Nord:
Roma non mantiene mai le promesse e quindi questa è la normale reazione. La canaglia romana non riuscirà a fermare il diritto alla libertà dei popoli!