Sea Watch verso Trapani, assegnato porto sicuro: a bordo 194 minori non accompagnati e 6 bambini
La nave dell'ong tedesca Sea Watch arriverà intorno a mezzanotte al porto di Trapani, che è stato indicato come porto sicuro per sbarcare le 455 persone a bordo. "Ci stiamo dirigendo verso Trapani – ha fatto sapere la ong in un tweet – il porto sicuro assegnato dalle autorità italiane a Sea Watch 4. Le persone che abbiano soccorso sono molto provate ma felici di sapere che presto potranno sbarcare". I migranti sono stati soccorsi in sei interventi effettuati nel Mediterraneo centrale nell'arco di 72 ore.
Le condizioni a bordo del natante erano difficili, tra vento e onde alte. "Però c'è solidarietà a bordo e ci si aiuta l'un l'altro. Essere scampati alla morte in mare e alla cattura dei libici dà forza e speranza. Speriamo di poter sbarcare presto".
Sull'imbarcazione dell'ong ci sono 194 minori non accompagnati, tra cui sei bambini, e 34 donne. Ieri il portavoce della nave aveva lanciato un appello in un video per chiedere l'assegnazione di un porto sicuro: "Abbiamo oltre 450 persone a bordo. Persone a cui l'Europa non lascia altra via di fuga che rischiare la vita nel Mediterraneo".
"Non stiamo chiedendo un favore, i diritti umani non sono un favore né un atto di carità. Le persone a bordo della nostra nave hanno dei diritti e devono essere rispettati. Hanno bisogno di un porto sicuro, e ne hanno bisogno ora", aveva aggiunto.
Ieri un altro naufragio si è verificato davanti alle coste della Libia. Il bilancio sarebbe pesantissimo secondo la Mezzaluna Rossa libica: 50 vittime al largo di Zawiya. Le notizie iniziali riferivano di almeno undici morti, i cui corpi erano stati recuperati nell'immediato dopo il ribaltamento del gommone. Al Arabiya cita Ahmed Makhlouf, capo del dipartimento immigrazione della Mezzaluna rossa libica, secondo cui sono stati stati recuperati circa cinquanta cadaveri.
Ma la cosiddetta Guardia costiera libica smentisce. Il portavoce, l'ammiraglio Masoud Ibrahim, raggiunto telefonicamente dall'Ansa, ha sottolineato di non avere alcuna informazione riguardo al naufragio al largo della Libia. Secondo Ibrahim, potrebbe trattarsi di un'informazione errata.
Anche Dax Roque, direttore per la Libia del Norwegian Refugee Council (Nrc), ha parlato di 11 morti: "Altri 11 migranti sono morti ieri al largo delle coste libiche, portando il numero complessivo delle vite perse nella traversata del Mediterraneo a oltre 600 nel solo 2021″. Il numero delle vittime è stato confermato anche dall'Oim, mentre 12 sarebbero i sopravvissuti.
Ancora un respingimento illegale in Libia
Ieri invece 95 migranti che da oltre 12 ore erano alla deriva su un barcone al largo della Libia sono stati intercettati e riportati a Tripoli dalla Guardia costiera libica. Personale dell'Unhcr ha fornito coperte, acqua e assistenza medica. Sul posto erano anche presenti due mercantili italiani e le ong avevano chiesto il loro intervento per evitare il ritorno in Libia. "Confermiamo che le persone in pericolo sono state illegalmente respinte in Libia, il luogo da cui erano fuggite rischiando la vita. Nell'ultima chiamata ci dicevano che avrebbero preferito morire in mare che tornare nell'inferno libico. Speriamo siano tutte vive", commenta Alarm Phone".
"Speriamo di sentire presto loro o le loro famiglie, per scoprire come stanno e cosa è accaduto. Proveremo anche a ricostruire come questo respingimento illegale è stato coordinato da Frontex, Guardia costiera e dalle forze libiche pagate dall'Ue per respingere", ha aggiunto il call center per i migranti in un altro tweet.