Sea Watch, la proposta di Faraone (Pd): “Diamo a Carola Rackete la cittadinanza di Palermo”
Nel giorno in cui il comune di Parigi ha deciso di premiare con la medaglia Grand Vermeil, la massima onorificenza cittadina, Carola Rackete, arriva una proposta di cittadinanza onoraria in Italia per la comandante della Sea Watch. Il senatore del Pd, Davide Faraone, propone – attraverso Twitter – al sindaco di Palermo Leoluca Orlando di far diventare Carola Rackete cittadina del capoluogo siciliano. Faraone, che è anche segretario del Pd in Sicilia, è stato a bordo della Sea Watch insieme ad altri quattro parlamentari (Delrio, Orfini, Fratoianni e Magi) proprio nei giorni in cui la comandante dell’Ong tedesca ha ignorato l’alt della guardia di finanza ed è poi approdata nel porto di Lampedusa, dove ha fatto sbarcare i 40 migranti soccorsi in mare ed è stata arrestata (ma l’arresto non è poi stato convalidato dal gip di Agrigento).
Faraone lancia la sua iniziativa in un tweet, in una giornata significativa sul tema dei migranti anche per un altro motivo: “Nel giorno in cui vengono recuperati 72 corpi in mare, uomini e donne che scappavano dalla fame e dalla guerra, il Comune di Parigi concede la cittadinanza onoraria a Carola”. Il senatore dem pubblica una foto con la comandante e scrive: “Grande donna, capitana coraggiosa. Caro Leoluca Orlando, facciamo diventare Carola cittadina di Palermo?”, scrive con tanto di hashtag #CarolacittadinadiPalermo.
Nella stessa giornata un’idea simile arriva anche dalla Regione Toscana, con il presidente Enrico Rossi che fa sapere che un’idea di questo genere si potrebbe applicare anche per un’iniziativa che riguardi le Ong e la cooperazione internazionale. “Possiamo pensare a qualcosa del genere – dichiara Rossi –. In Toscana abbiamo avuto alcuni giovani che forse bisognerebbe ricordare come Regione mettendo insieme i cooperanti che sono morti nel disastro aereo in Etiopia, col ragazzo che è morto a Capo Verde, col giovane combattente, Lorenzo Orsetti, ucciso dall'Isis”. L’idea, quindi, è quella di un riconoscimento per il mondo delle Ong, anche quelle che operano in mare. Rossi aggiunge ancora: “Sarebbe bello poter avere, in questo contesto, Carola come donna simbolo dei sacrifici del settore delle Ong, della cooperazione internazionale e della solidarietà”.