Sea Watch, Di Maio sposa e rafforza la linea Salvini: “Confischiamo navi di Ong che violano legge”
Guerra ai Benetton e guerra contro le Ong. Luigi Di Maio riscopre uno spirito battagliero e in un post sul blog delle stelle lancia chiari messaggi contro la società Autostrade ma anche contro le Ong che salvano vite nel Mediterraneo. In particolare, Di Maio prende spunto dal caso della Sea Watch: “Bisogna andare avanti a mio avviso e individuare una soluzione affinché quelle imbarcazioni che se ne fregano delle nostre leggi non tornino più in mare già alla prima infrazione. Non si deve aspettare oltre. Stiamo studiando una proposta in questo senso: non si può andare avanti sequestrando e poi dissequestrando la stessa imbarcazione, e sta per accadere di nuovo con la Sea Watch 3. Se quella nave torna in mare con un nuovo comandante cosa cambia? Dobbiamo fare in modo che le navi che provocano il nostro Paese, compromettendo anche la sicurezza delle nostre forze dell’ordine com’è accaduto in questi giorni, restino in dotazione allo Stato italiano”.
Secondo il vicepresidente del Consiglio “se entri nelle nostre acque violando la legge, perdi definitivamente l’imbarcazione, senza attenuanti e multe che incidono ben poco. Se forze armate, capitaneria o corpi di polizia lo vorranno daremo a loro le navi confiscate. Solo in questo modo ridurremo il traffico nel Mediterraneo verso l’Italia. Siamo un Paese rispettoso di tutti, è bene che gli altri inizino a rispettare anche noi”. Di Maio, dunque, non solo sposa la linea dura del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in tema di migranti e Ong, ma cerca persino di inasprirla.
L’attacco ai Benetton
Il post di Di Maio, indirizzato alla questione migranti e alle Ong, si apre però con una lunga invettiva contro i Benetton: “Ci sono milionari e multinazionali che credono di poter utilizzare le casse dello stato a proprio piacimento e quando provi a togliergli le rendite, iniziano a ricattare. Si sentono forti perché c’è una buona parte della politica e dei partiti che gli hanno fatto e gli fanno da scendiletto. Guardate il caso del Ponte Morandi: non appena abbiamo comunicato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade tutti questi poteri sono sobbalzati dalla sedia. È nato il partito dei Benetton, che sta federando tutti gli amici degli amici che in questi anni hanno avuto trattamenti di privilegio, a scapito degli imprenditori che ogni giorno si spaccano la schiena. Il partito dei Benetton ha un solo obiettivo, andare contro il MoVimento 5 Stelle. Non contro il Governo, ma contro il MoVimento 5 Stelle”.