Sea Watch, Toninelli: “Io indagato? Non è una medaglia al valore. Porti chiusi non bastano più”
Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è intervenuto questa mattina a Radio Anch'io, intervenendo sul pericolo di un esodo di migranti libici verso l'Italia, commentando le posizioni prese dal governo sulla questione. "Se dovessero arrivare migliaia di migranti non può bastare l’approccio porti chiusi – ha dichiarato il ministro – i porti italiani sono chiusi perché chi bussa alle nostre porte non ha rispettato il diritto internazionale e non può approdare in Italia". La strada, se dovesse cambiare la situazione, è "un approccio internazionale – ha continuato Toninelli – e quei paesi che finora non ci hanno dato una mano, che sono alleati con la Lega in Europa, devono iniziare ad accettare la redistribuzione dei migranti, non li possiamo accogliere tutti noi". La parola d'ordine, secondo il ministro, deve essere "cooperazione, non si parla di un aiuto singolo alla Libia ma di un approccio europeo. L’Italia non può essere lasciata da sola". Sul caso Sea Watch, per il quale anche è stato iscritto al registro degli indagati, insieme al premier Giuseppe Conte, al ministro degli Interni Matteo Salvini e al vicepremier Luigi di Maio, il ministro pentastellato ha assicurato che per lui non è "una medaglia al valore, ma un’iniziativa del governo intero, perché dobbiamo continuare a salvare vite umane e lo stiamo facendo, siamo convinti di aver operato per il bene dell’interesse pubblico".
Per quanto riguarda le misure strettamente legate al suo Ministero, Toninelli ha assicurato che lo sblocca cantieri si farà: "C’è stato parecchio lavoro, c’è stato il Def da approvare, per questo siamo in ritardo – ha dichiarato il ministro – io sono molto positivo riguardo allo sblocca cantieri, perché oltre alle norme generali che semplificano la possibilità di trasformare in cantieri e in opere i soldi dei contribuenti italiani, ci sono contemporaneamente norme che invece commissariano e quindi velocizzano cantieri che sono partiti ma per tanti motivi si sono bloccati". Questa misura, ha sottolineato il ministro, "sarà una delle iniziative economiche di rilancio delle infrastrutture italiane più importanti degli ultimi dieci anni". Inoltre Toninelli ha rassicurato i dipendenti di Alitalia, annunciando che "a fine aprile ci sarà una decisione importante".
Il ministro Toninelli ha voluto poi ricordare la vicinanza del nostro Paese alla Francia, dopo il terribile incendio di ieri alla cattedrale di Notre Dame: "L'Italia è profondamente vicino a Parigi e alla Francia e si mette a disposizione con le proprie competenze per dare loro una mano".