Con questo pezzo inauguriamo una rubrica speciale, in vista del referendum del 4 dicembre sulla riforma della Costituzione del Governo Renzi. Quella della "distopia post referendaria", in cui raccoglieremo gli scenari apocalittici, spettrali e traumatici, ma anche quelli futuristici e strabilianti "immaginati" dai gruppi impegnati nella campagna elettorale per il referendum costituzionale sulla riforma Renzi – Boschi.
E non potevamo che cominciare da loro, dagli ultracattolici del Family Day.
Del resto, il leader e portavoce del comitato "Difendiamo i nostri figli" (quello che organizza il Family day), Massimo Gandolfini, l’aveva promesso a maggio, quando la legge sulle unioni civili era in dirittura d’arrivo. “Renzi va fermato, ce ne ricorderemo al referendum costituzionale”, aveva preannunciato il neurochirurgo strenuo avversario della “teoria del gender”, per poi dar vita al Comitato delle famiglie per il NO al referendum, che avrebbe dovuto agire di concerto al Comitato Difendiamo i nostri figli.
La ratio dietro la costituzione del Comitato è essenzialmente quella di “bloccare l’agenda del partito radicale di massa”, che, con la riforma della Costituzione, beneficerebbe di “un sistema istituzionale senza pesi e contrappesi” e potrebbe portare a termine con estrema facilità la sua missione.
Che è sintetizzabile in una serie di punti, che farebbero dell’Italia una specie di inferno in terra. O, paradiso, se siete dei peccatori, diciamo. (E attenzione, perché queste tappe sono state “già annunciate, per ammissione diretta dei vertici del Pd e dell’attivismo Lgbt”).
Matrimonio egualitario per i gay, adozioni per tutti, eutanasia (anche quella infantile), divorzio express, legalizzazione e liberalizzazione delle droghe, compravendita dei gameti e della vita nascente, utero in affitto, estensione della procreazione artificiale a coppie gay o single, omofobia e transfobia (confesso che questo punto non sono riuscito a capirlo…): ecco lo scenario che vi aspetta nel caso in cui vincesse il Sì.