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“Se salta la regola dei due mandati tradiamo i cittadini”: i paletti di Grillo per il futuro del M5s

Il nome Movimento 5 stelle, il simbolo e la regola dei due mandati: questi sono i punti “non negoziabili” che, secondo Beppe Grillo, rappresentano il “Dna” del M5s. Soprattutto sui due mandati, con un messaggio che sembra rivolto a Giuseppe Conte, il fondatore del Movimento è stato netto: “È un principio che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni”.
A cura di Luca Pons
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In un nuovo post sul suo blog, il fondatore del M5s Beppe Grillo ha delineato i "tre pilastri" del Movimento che sono "non negoziabili": il nome; il simbolo; la regola dei due mandati. In vista della assemblea costituente del Movimento 5 stelle, che mira a dare nuova linfa al partito cambiandolo anche profondamente, le tensioni tra i vertici del partito stanno crescendo. Nelle scorse settimane hanno tenuto banco gli scambi tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Nonostante le smentite dall'interno su eventuali scontri, è chiaro che due ‘anime' del M5s -quella più legata alle origini e al fondatore, e quella più vicina a Conte – si stanno contendendo il futuro del Movimento.

Quali sono i pilastri del M5s secondo Beppe Grillo e perché

Il nuovo post di Grillo sembra mirato proprio a dare delle linee guida per il periodo che verrà: qui il comico ha rivendicato il suo ruolo di "garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento", e ha tracciato delle linee da non superare. Per il comico, sono i pilastri che hanno accompagnato il M5s attraverso tutti i forti cambiamenti che sono avvenuti dal 2013 (con l'ingresso in Parlamento) a oggi.

Sui primi due punti è piuttosto semplice spiegare il motivo della "non negoziabilità": il nome Movimento 5 stelle "rappresenta la nostra piena identità" e "cambiare un nome è come rinunciare a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare"; il simbolo è "l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica", e un partito politico "non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo".

Il dibattito interno sul tetto dei due mandati

Più controverso, invece, il tema dei due mandati. Grillo ha ricordato che l'inizio del progetto del M5s si può ricondurre al V-Day dell'8 ottobre 2007: qui partì la raccolta firme per tre proposte di legge popolari, tra cui una per inserire un limite di due mandati ai parlamentari. Ma negli ultimi anni la limitazione è stata messa in discussione anche da diversi esponenti dello stesso Movimento, perché rende difficile formare una ‘squadra' parlamentare esperta e con volti noti agli elettori.

A giugno Riccardo Ricciardi, deputato del M5s, aveva detto a Fanpage.it che il limite dei due mandati non deve essere un punto imprescindibile: "Il principio fondativo del M5s non è il tetto dei due mandati. Conta più il fatto che cerchiamo di coinvolgere il più possibile le persone dal basso, non penso sia dirimente una regola che riguarda l'autogestione interna, su cui si è riflettuto anche troppo. Molto semplicemente credo sia arrivato il momento di decidere".

La posizione del fondatore: "Senza la regola, la politica diventa recinto chiuso"

Una decisione potrebbe arrivare proprio all'assemblea costituente nei prossimi mesi, e per questo Grillo è stato netto: "La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. È la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali".

Cambiare questa regola significa "trasformare l’impegno politico in una professione perpetua" e così "tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo". Al contrario, con un tetto ai mandati si può "restituire al popolo la sovranità che gli spetta", impedendo"la degenerazione del potere" ed evitando "che la politica si trasformi in un recinto chiuso". Grillo si è quindi rivolto direttamente ai lettori e agli elettori: "Vi chiedo di riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme".

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