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Se non ora quando, Berlusconi: “manifestazione faziosa, una grande vergogna”

Silvio Berlusconi, in un intervento televisivo, ha commentato la manifestazione delle donne di ieri definendola come “faziosa” e giudicandola come una “grande vergogna”. Ha poi ribadito che non si dimetterà.
A cura di Cristian Basile
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se non ora quando

Sono passate poche ora dalla fine della manifestazione delle donne "se non ora quando?" che ieri ha mobilitato centinaia di migliaia di persone in molto piazze italiane contro Berlusconi e la sua contestata visione delle donne, definita "machista" dalle manifestanti che hanno chiesto le dimissioni del premier dopo il caso Ruby. Non si è fatta attendere la reazione del Presidente del Consiglio che intervenendo a "La telefonata" di Maurizio Belpietro ha dichiarato: "Quella delle donne è stata una mobilitazione faziosa, una vergogna. Le dimissioni sono una proposta irricevibile, non ho tradito il mandato elettorale nè ho tradito le riforme".

Il Presidente del Consiglio si è difeso dagli attacchi delle donne: "Le donne sanno quanta considerazione ho per loro. Nei loro confronti mi sono sempre comportato con grande attenzione e con grande rispetto, nelle mie aziende e nel governo. Sono davvero convinto che abbiano una marcia in più. Le donne sono sempre state più brave a scuola sono più intelligenti e più preparate,più responsabili e arrivano alla soluzione dei problemi senza tanti ghirigori".  Il Premier ha poi attaccato, come di consueto, la Procura di Milano ed i media: "La procura di Milano e i media hanno calpestato la dignità delle mie ospiti esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione e alcun riguardo calpestandone la dignità. È davvero una grande vergogna e la manifestazione di ieri mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario. Ho visto la consueta mobilitazione faziosa da parte della sinistra che non riesce a vincere".

Infine Berlusconi ha parlato dell'incontro di venerdì con il presidente della Repubblica. "Lo scioglimento delle Camere non è nei pensieri, assolutamente, del presidente Napolitano. Tra l'altro nell'ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finchè c'è un governo che governa e una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono motivi per sciogliere il Parlamento. La Costituzione, comunque, prevede che senza una formale crisi di governo, per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il Presidente della Repubblica, consulti sia i Presidenti delle Camere, sia il presidente del Consiglio, cioè Silvio Berlusconi" .

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