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Se l’Italia tassasse di più i super ricchi avrebbe 23 miliardi da spendere in sanità e scuola

La richiesta di Oxfam al G7 è di riscuotere lo 0,1% dei patrimoni dallo 0,1% più ricco della popolazione: in Italia porterebbe un gettito di 15,7 miliardi, che salirebbe fino a 23 miliardi se a essere tassato fosse lo 0,5% più ricco. Ma sulla tassazione globale Giancarlo Giorgetti si è detto “pessimista” per le resistenze di India e Cina.
A cura di Pietro Forti
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Alla riunione di G7 tenutasi a Stresa, in Piemonte, tra il 23 e il 25 maggio si è iniziato a parlare di una proposta di tassazione globale: la global minimum tax sarebbe un'imposta del 15% per le multinazionali, estesa a tutto il mondo per evitare di "salvare" i paradisi fiscali. Con il tema della tassazione globale tornato d’attualità, Oxfam ha lanciato un appello: introdurre una tassa minima sui patrimoni netti dei più ricchi, ovvero chi possiede 5,4 milioni di euro o più. Si tratterebbe di riscuotere lo 0,1% del patrimonio dallo 0,1% più ricco della popolazione.

Secondo Oxfam, confederazione che riunisce al livello internazionale le organizzazioni non profit impegnate nella lotta alla povertà globale, questa proposta porterebbe grandi benefici. Se fosse riscossa in Italia su questa fascia di super ricchi (quindi sui 50mila italiani più facoltosi) questa tassa dello 0,1% sul patrimonio porterebbe a un gettito addizionale di 15,7 di euro l'anno; per l'organizzazione promotrice della legge nel nostro Paese si arriverebbe fino a 23 miliardi se fosse rivolta allo 0,5% più ricco della popolazione. Per l'organizzazione questi soldi sarebbero utili per potenziare la sanità pubblica e la scuola e per contrastare il lavoro povero, oltre che per rispondere alle conseguenze della crisi climatica, come siccità e alluvioni.

Non si tratterebbe però solo di una nuova tassa, ma di un'imposta sostitutiva delle patrimoniali che già esistono al livello nazionale: qualsiasi forma di Imu, bollo auto, imposta sui conti correnti sarebbe sostituita da questa imposta dello 0,1% sullo 0,1% più ricco. Il policy advisor di Oxfam in Italia, Mikhail Maslennikov, ha sottolineato: "L'imposta contribuirebbe a rallentare la concentrazione dei patrimoni e ad aumentare l’equità del sistema fiscale".

Nei consessi internazionali ci sono due proposte per una tassazione globale, ma nessuna delle due sembra avere possibilità di concretizzarsi: la già citata global minimum tax e una patrimoniale globale, iniziativa del Brasile al G20, appoggiata da Francia, Germania, Spagna e Sudafrica. Il governo di Lula aveva proposto una tassa al 2% sui patrimoni dei miliardari, rigettata però dagli Stati Uniti.

Il ministro dell'Economia italiano Giancarlo Giorgetti si è detto pessimista sulla possibilità di trovare un accordo anche sulla global minimum tax: "Purtroppo ci sono delle questioni pendenti, su cui probabilmente non riusciremo a compiere passi avanti, come il primo pilastro della tassazione internazionale – ha spiegato a Stresa il titolare del dicastero di via XX Settembre – è improbabile che si arrivi a un risultato perché ci sono riserve da India e Cina. Quindi credo che su quel punto il lavoro si fermerà e questa non è una cosa buona, ma ritenteremo da un'altra parte".

"Tassateci di più", la proposta dei super ricchi

La richiesta della patrimoniale imposta allo 0,1% più ricco è stata sottoscritta da 134 economisti italiani, provenienti da 50 università (italiane e non), ma il supporto non arriva solo dal mondo accademico: persino una buona parte dei diretti interessati, ovvero proprio i super ricchi, hanno dichiarato che pensano sia necessaria una tassazione sui patrimoni. Un sondaggio commissionato da Patriotic Millionaires ha intervistato 2385 milionari provenienti dai Paesi del G20: di questi, oltre il 74% si è dichiarato favorevole a una tassazione più alta, e in Italia il 77% dei milionari intervistati ha accolto favorevolmente la proposta di istituire un’imposta del 2% sui patrimoni dei miliardari del mondo.

A gennaio, al World Economic Forum di Davos, 250 tra miliardari e milionari hanno sottoscritto una lettera aperta, intitolata "Proud To Pay More" e disponibile sull'omonimo sito: "La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Ciò non altererà radicalmente il nostro tenore di vita, non impoverirà i nostri figli e non danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni – spiegano i firmatari – Trasformerà invece la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro comune futuro democratico".

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