Il governo ha cominciato il suo attacco, nemmeno così inatteso, alle famiglie omogenitoriali. Il comune di Milano, dopo aver ricevuto una richiesta della prefettura su spinta del ministero dell’Interno, ha annunciato che smetterà di registrare i genitori non biologici negli atti di nascita di bambini con due padri o con due madri. Nel frattempo, la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato l’introduzione del certificato europeo di filiazione, un regolamento che avrebbe portato all’uniformazione delle procedure di riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso. Oggi la ministra Roccella ha svelato in un’intervista al Corriere le motivazioni di queste ultime decisioni, avvenute a un giorno di distanza l’una dall’altra: “Il problema è uno solo. La maternità surrogata, che preferisco chiamare utero in affitto perché è più chiaro che c'è una compravendita della genitorialità, un vero e proprio mercato. I bambini di coppie di uomini omosessuali nascono con l'utero in affitto. La questione è se vogliamo legittimarlo oppure no”.
Non è la prima volta che la ministra si pronuncia contro la maternità surrogata, che in Italia è vietata dalla Legge 40. Fratelli d’Italia, insieme alla Lega, ha già proposto di renderla “reato universale”, ovvero punibile anche se commessa all’estero. La proposta di legge è già arrivata alla commissione giustizia.
Come fa notare la rete di avvocatura LGBTQ+ Lenford, la nota della prefettura mette insieme situazioni differenti, ad esempio definendo illegittima anche la trascrizione di un atto di nascita formato all’estero per due madri, ritenuta legittima da diverse sentenze della Cassazione. Secondo la Rete, le decisioni degli ultimi giorni e i continui riferimenti al cosiddetto “utero in affitto” e all’“ideologia gender” servirebbero solo a “infondere paure e confondere tra loro situazioni ben diverse, anziché attuare la Costituzione e restituire pari dignità a tutte le famiglie”.
Contrariamente a quanto sostiene Roccella, la trascrizione di questi atti non ha a che vedere con la legittimazione della maternità surrogata. Riconoscendo solo il genitore biologico, e lasciando al genitore intenzionale la possibilità di adottarlo (solo se risulta già come suo figlio nel Paese dove si è formato l’atto di nascita), il nostro Paese priva i bambini figli di coppie omogenitoriali di importanti tutele. Il genitore intenzionale in questo modo non ha alcun vincolo, diritto o dovere verso il figlio e per lo stato è come se non esistesse e anche in caso di separazione non è tenuto al mantenimento. Se il genitore biologico muore, il figlio rischia di venire separato dall’altro genitore. L’adozione non è una strada percorribile per tutti, perché è un processo lungo e costoso e che, soprattutto, esclude in partenza molte persone.
Al momento in Italia esistono moltissime sentenze della Cassazione e dei tribunali ordinari che affermano cose diverse sul tema. Per questo, la Corte Costituzionale ha già invitato due volte lo Stato italiano a promuovere una legge che tuteli i figli di coppie omogenitoriali, considerato anche che per la legge italiana l’interesse del minore precede qualsiasi altra pretesa. Anche se non si conoscono i numeri ufficiali delle famiglie arcobaleno, l’omonima associazione ha circa 2500 iscritti. Questo significa che migliaia di bambini vivono già senza diritti e senza tutele.
Giorgia Meloni e il suo governo ci ricordano quasi quotidianamente di quanto stiano loro a cuore il tema dei bambini e i diritti dei genitori. Ma poi con questa guerra ideologica dimostrano che il loro interesse riguarda soltanto certi bambini e certi genitori, perché se davvero gli importasse qualcosa dei figli delle famiglie arcobaleno dovrebbero garantire loro un minimo di tutela e smettere di fare finta che non esistono. Provvedimenti come questo, o come la legge che vuole rendere la gestazione per altri un reato universale, non specificano mai cosa ne sarà dei minori che ne sono interessati.
È importante inoltre ricordare che i percorsi di gestazione per altri o di procreazione medicalmente assistita non sono un’esclusiva delle coppie omosessuali, ma anzi nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio le coppie eterosessuali a rivolgersi a questi servizi. Se il problema per il governo riguardasse la legittimità della gpa (che resta comunque illegale), perché colpire soltanto le famiglie arcobaleno, intervenendo sulla trascrizione degli atti? Anche una coppia eterosessuale deve trascrivere l’atto di nascita dei figli nati all’estero, ma Roccella nella sua intervista al Corriere reitera più volte il collegamento tra maternità surrogata e omosessualità.
Insistere sulla gestazione per altri, alimentando una guerra inesistente tra gay ricchi ed egoisti che sfruttano donne povere e disperate (ignorando tra l’altro che tutte le storie di surrogazione sono diverse, anche solo perché le leggi dei vari Paesi sono diverse), significa creare panico morale su una realtà che avrebbe bisogno di regolamentazioni e leggi, non di proclami e prese di posizione. Soprattutto se a farne le spese sono quei bambini che questo governo dice a gran voce di voler tutelare.