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Se anche i Vescovi provano a sganciarsi…

L’ennesima picconata alla stabilità del Governo arriva (quasi) inaspettatamente dal cardinale Bagnasco: Comportamenti indecorosi e tristi, non rispettosi del decoro istituzionale. E’ lo strappo decisivo?
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Bagnasco-berlusconi

Quando l'esperienza politica di Silvio Berlusconi sarà materiale per gli storici, certamente uno dei punti sui quali si focalizzerà l'analisi sarà il legame "particolare" (politico, istituzionale, finanche personale) fra il Cavaliere e settori influenti della Chiesa Romana. Non sussistono dubbi (e a riguardo esiste un'enorme mole di materiale, fra dichiarazioni, interventi ed analisi) sul fatto che l'appoggio sostanziale dei vertici ecclesiastici sia stato uno dei fattori rilevanti nella nascita, crescita e consolidamento di una figura che ha condizionato (e sia chiaro, non si tratta di un giudizio di valore) l'intera politica italiana dell'ultimo ventennio. Un rapporto che, sia pure tra alti e bassi, si è cementato nel corso degli anni ed ha resistito a scandali, ribaltoni, intercettazioni e sconfitte elettorali, mentre dall'altro versante, la reggenza del Cavaliere portava ad una serie di provvedimenti in materia fiscale, culturale e sociale certamente ben accetti Oltretevere.

Ma questa, come direbbe qualcuno, è un'altra storia e prima o poi sarà il caso di tornare a parlarne. La vera novità consiste invece nelle ripercussioni e nelle considerazioni ulteriori relativamente alle recenti dichiarazioni di monsignor Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e da sempre considerato una delle personalità più inclini alla mediazione ed alla trattativa con il "potere politico" (ligio probabilmente alla lezione del suo maestro, il Cardinale Siri) e certamente mai apertamente ostile alla linea del centrodestra negli ultimi anni (e in alcuni casi finanche "silente ispiratore" di alcune scelte sostanziali). Ed in effetti, a sentire Bagnasco pronunciare parole del genere, non si può che restare sorpresi:

Mortifica soprattutto dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui. Non è la prima volta che ci occorre di annotarlo: chiunque sceglie la militanza politica, deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che comporta […] Si rincorrono, con mesta sollecitudine, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica.

Certo, qualcuno si è immediatamente affrettato a sottolineare come dall'alto prelato non sia stato pronunciato alcun nome, quasi che il riferimento non fosse da ricercare ai vertici dell'Esecutivo, ma in chissà quale recondito aneddoto biblico (suvvia…). E magari va anche rilevato come la durezza di tale passaggio sia stata comunque attenuata dall'ulteriore considerazione "sull’ingente mole di strumenti di indagine messa in campo su questi versanti, quando altri restano disattesi e indisturbati"; tuttavia, tanto per citare ancora Bagnasco, "la responsabilità morale ha una gerarchia interna che si evidenzia da sé, a prescindere dalle strumentalizzazioni che pur non mancano. I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune". Un "monito severo", un segnale importante, dunque, ma forse anche un segno ulteriore del logoramento dell'immagine pubblica ed istituzionale (privata forse) del Presidente del Consiglio, sempre più solo ed isolato, malgrado l'ostentata sicurezza e malgrado soprattutto la "stranissima" solidità parlamentare del suo Governo.

E se lo strappo dei Vescovi (in fondo, sia detto per inciso, una sottolineatura pretestuosa…) apre il campo a speculazioni ed ipotesi di vario tipo (dal momento che all'orizzonte si prospetta una vera e propria "nuova linea" per quanto concerne l'impegno dei cattolici nella vita politica), allo stesso tempo rappresenta un affondo deciso nei confronti del Cavaliere. Tanto più che si inserisce in un contesto profondamente problematico e infierisce sull'immagine complessiva del Presidente del Consiglio, già delegittimato in campo internazionale e nel mirino di (nuove e datate) indagini giudiziarie: insomma, se il tramonto è vicino, c'è già qualcuno che si prepara per la notte…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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