Scuole paritarie, per Covid già chiusi 70 istituti. L’appello: “Erogare subito contributi statali”
Le scuole paritarie hanno risentito della crisi causata dall’emergenza Coronavirus. Con tante scuole chiuse e insegnanti in cassa integrazione. Motivo per cui il tema dei fondi alle scuole private torna a essere al centro della discussione politica, come ricorda Avvenire. Con il decreto Rilancio è stato aumentato di 300 milioni il sostegno alle scuole paritarie, una scelta del Parlamento apprezzata dal deputato di Italia Viva ed ex sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi. Che ha scritto alla ministra Lucia Azzolina per chiederle di vigilare affinché queste risorse vadano alle scuole nel più breve tempo possibile. Il timore di Toccafondi è che questi soldi vengano accreditati quando ormai alcune scuole saranno costrette a chiudere.
Le paritarie chiuse e le preoccupazioni di Toccafondi
L’epidemia di Coronavirus ha causato grossi problemi soprattutto per i servizi della fascia 0-6 anni, quindi nidi e materne: da quattro mesi devono andare avanti senza le rette delle famiglie. Dal sito www.noisiamoinvisibili.it risulta che già 70 scuole paritarie hanno dichiarato il fallimento e 3.082 alunni dovranno essere ricollocati in scuole statali a settembre, con un costo anche per lo Stato che è superiore ai 26 milioni di euro, secondo questi calcoli. Il deputato di Italia Viva scrive, nella sua lettera alla ministra: “Incontrando i genitori delle scuole sento molta preoccupazione. Ci sono insegnanti in cassa integrazione da marzo che non riescono quasi più a fare la spesa. C’è una sofferenza nascosta che non possiamo ignorare”.
I soldi alle scuole paritarie e i tempi per erogarli
Dei 300 milioni, 180 saranno indirizzate alle scuole per l’infanzia e agli asili privati, mentre altri 120 andranno alle scuole primarie e secondarie, riguardanti gli alunni fino a 18 anni. “Questi soldi ora devono arrivare alle scuole il più velocemente possibile”, ribadisce Toccafondi. Secondo cui il rischio è che i tempi siano lunghi, così come avviene per la ripartizione dei contributi annuali statali alle paritarie. O come avvenuto anche per i contributi per la pulizia e la sanificazione previsti per la maturità 2020: le scuole hanno anticipato le somme e non sanno quando verranno restituite. Il contributo previsto da 39 milioni per scuole statali e private, infatti, non è ancora arrivato in alcune Regioni. “La situazione non è uniforme sul territorio nazionale. Ad alcune scuole il contributo è arrivato e ad altre no. Uno scenario che non deve assolutamente essere riproposto per l’assegnazione dei 300 milioni del decreto Rilancio. Non è ammissibile che ci vogliano altri quattro mesi affinché queste risorse arrivino davvero sui conti correnti delle scuole. I soldi ci sono, sono soldi ‘veri' e non soltanto sulla carta e non devono restare bloccati. Altrimenti sarà stato tutto inutile. Le scuole paritarie sono in grave sofferenza e hanno necessità, quanto prima, di risorse fresche. La politica, per una volta, ha cambiato passo, si è dimostrata unita e concorde nel rilevare un’emergenza e porvi rimedio. La burocrazia ministeriale non vanifichi il lavoro fatto", denuncia l’ex sottosegretario.
La mozione al Senato sulle scuole paritarie
Al Senato l’esponente del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato, ha intanto presentato una mozione per l’estensione alle scuole paritarie delle norme in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni per la gestione degli istituti. La mozione impegna il governo a mettersi in modo per estendere “alle scuole paritarie e ai soggetti che gestiscono in via continuativa i servizi educativi e alle istituzioni scolastiche dell'infanzia non statali delle norme inerenti agli obblighi di pubblicazione di dati e informazioni, compatibili con le funzioni svolte da tali istituti, in particolare per quanto concerne: l'organizzazione interna (articolazione uffici e organigramma); la titolarità di incarichi di collaborazione o consulenza (con estremi dell'atto di conferimento dell'incarico, curriculum vitae e compenso erogato); il conto annuale del personale e delle relative spese sostenute (con particolare riferimenti ai dati relativi alla dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo; tassi di assenza); i dati relativi al personale non a tempo indeterminato; i provvedimenti adottati (quale, ad esempio, quello di assegnazione dei docenti alle classi); i dati sulla contrattazione collettiva e integrativa; i documenti e allegati del bilancio preventivo e del conto consuntivo; i beni immobili e la gestione del patrimonio". Il secondo punto della mozione prevede, invece, che il governo si impegni ad accertare la riduzione o il mancato versamento delle rette da parte dei fruitori degli istituti (a causa della sospensione dei servizi e delle lezioni in presenza) per poter corrispondere il contributo straordinario statale previsto.